Panoramica mercati
L’outlook macroeconomico del prossimo anno rimane fortemente incerto, determinando un trend obliquo e nervoso dei mercati azionari. Nel corso della settimana il Presidente della FED Powell ha confermato la previsione di tre rialzi dei tassi nel 2022, mostrando l’intenzione di riportare sotto controllo le spinte inflazionistiche che nel 2021 hanno dimostrato di essere meno transitorie del previsto. Continuano a pesare le preoccupazioni per la diffusione della variante Omicron, con la reintroduzione di restrizioni in Gran Bretagna e molti altri Stati, ma anche i prezzi dell’elettricità a livelli così elevati per lunghi periodi potrebbero fermare la crescita economica del continente europeo. Per quanto riguarda l’Oil, I prezzi del petrolio accusano il colpo della quarta ondata della pandemia. Nell’incertezza ancora presente sul vero impatto della variante Omicron, gli investitori stanno alleggerendo le posizioni e comprando protezione contro la possibilità di downside determinata da restrizioni alla mobilità crescenti durante il primo quarto del 2022. Sul lato dell’offerta l’OPEC+ non sembra tirare il freno della produzione, nonostante l’outlook di domanda stagnante, supportando la tesi di un mercato oil più debole nel 2022.
CO2
Il prezzo del contratto EUA-DIC 21 nella giornata di lunedì ha chiuso la sessione a 79 €/ton in netto aumento rispetto alla sessione di venerdì. Anche il prezzo UKA-DIC 21 in salita rispetto a venerdì ha chiuso la sessione di ieri a 76,8 £/ton (89 €/ton). Ieri 20 dicembre si è conclusa l’ultima asta EUA dell’anno a causa delle vacanze ed è andato in delivery il contratto DEC-21. L’interruzione dell’offerta fino al 10 gennaio potrebbe fornire un supporto per il resto dell’anno. Outlook: bullish
Power
Delivery ai massimi storici nelle ultime giornate, la tensione resta alta soprattutto per la giornata del mercoledì, poi a partire dal giovedì la situazione verrà smorzata dal carico allentato a causa delle festività e dal meteo che anche sulla week front mostra qualche segnale più bearish rispetto ai precedenti run. Molta tensione caratterizza i primi due mesi del 2022, in particolare in Francia, dove il livello del nucleare disponibile potrebbe non essere sufficiente a coprire possibili punte di carico causate da un’eventuale incursione di freddo. Nel corso della giornata di ieri sono stati raggiunti nuovi massimi in particolare per il mese di febbraio, forse trainato anche dal rolling di alcune posizioni tra il mese di gennaio prossimo alla delivery e quello successivo. Il CAL22 resta sui massimi un po’ ovunque spinto anche dal resto dell’energy complex, in particolare dal gas. Il CAL italiano si accinge ad aprire nuovamente in gap up. Outlook: bullish.
Gas
Prezzi in forte ascesa anche questa settimana. Fondamentali di breve rialzisti con la domanda che continua ad attestarsi su alti livelli anche sulla scia dei grossi problemi sulla produzione nucleare francese. I flussi russi vengono giorno dopo giorno ridotti e le prenotazioni di capacità di trasporto per il mese di gennaio non fanno sperare in un cambiamento di scenario. La settimana scorsa il regolatore tedesco ha dichiarato che l’approvazione del Nord Stream 2 non avrà luogo nella prima metà del 2022. Unico driver ribassista è quello dell’LNG dove gli spread Europa-Asia continuano a salire favorendo le destinazioni del vecchio continente. L’Italia soffre di un bilanciamento corto questa settimana a sostegno degli spread sulla curva. Questa mattina il mese di gennaio TTF scambia a 157 €/MWh (PSV-TTF gennaio +1.35 €/MWh) mentre il CAL22 TTF a 110 €/MWh (PSV-TTF CAL22 +2 €/MWh). Outlook: bullish.