Panoramica mercati
Il sentiment del mercato azionario ha raggiunto il culmine ieri negli Stati Uniti quando, tra le altre cose, un rapporto positivo di Bank of America ha contribuito a sollevare lo S&P 500 del 2,7%. In Asia, il trading è caratterizzato dal tono positivo e il Nikkei giapponese è in rialzo dell’1,5%. La sterlina ha riguadagnato terreno e il dollaro USA scende, sostenendo i prezzi del petrolio dove pesano i timori sulla forza dell’economia mondiale. Stamattina il Btp a 10 anni scambia al 4,68% e lo spread BTP-BUND è scambiato a 239 centesimi.
Cancellando gran parte dei tagli fiscali non finanziati che avevano innescato ampie turbolenze sull’obbligazionario nelle ultime settimane, Jeremy Hunt (ministro dell’economia inglese) ha affermato che Londra deve piuttosto aumentare le tasse e diminuire le spese ora per ricostruire stabilità e fiducia.
Parole che pongono il primo ministro Liz Truss, fautrice di quelle politiche, in una posizione a dir poco difficile. Dopo i pesanti bombardamenti degli ultimi giorni, Mosca sta attaccando l’Ucraina con droni, secondo Volodymyr Zelensky, mentre gli Stati uniti la accusano di crimini di guerra. Dopo l’incontro chiarificatore di ieri tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, Fratelli d’Italia (Fdi) e Forza Italia hanno annunciato che saliranno insieme al Quirinale per le consultazioni, con le altre forze della coalizione di destra.
Il Brent sta tradando a 92,2 $/b stamattina. I prezzi sono scesi rispetto a settimana scorsa. Per il momento predominano i timori di recessione: le agenzie (OPEC, AIE, EIA) hanno tutte rivisto al ribasso le proprie prospettive negli ultimi rapporti mensili e il messaggio lanciato dal FMI è stato particolarmente allarmante.
La decisione dell’OPEC+ di ridurre le proprie quote di produzione era stata favorevole ai prezzi, ma è passata in qualche modo in secondo piano. È probabile che diventi più importante alla fine dell’anno se l’embargo e il price cap sul petrolio russo si tradurranno in una significativa riduzione dei flussi russi. Il discorso di Xi Jinping di domenica, a conferma del proseguimento della politica zero-covid, ha solo rafforzato i timori sulla sostenibilità della domanda.
Negli Stati Uniti, il numero di pozzi di perforazione attivi è passato da 8 a 610 la scorsa settimana, ma la produzione non è aumentata, anzi, è leggermente diminuita per mesi. In Francia, lo sciopero della raffineria continua nonostante la firma di un accordo con due sindacati e le requisizioni di personale da parte del governo. Il crack ICE/Brent del gasolio non mostra segni di allentamento e rimane in prossimità di $50/b. Outlook: sideways
GAS
Le alte temperature continuano a posticipare le richieste di domanda gas per il riscaldamento, soffocando i prezzi gas del mercato a pronti. L’offerta di gas da nord Africa, produzione norvegese e LNG è in questo momento esuberante e i riflessi di questa ondata di oversupply sulle quotazioni forward sono decisamente ribassisti (spingendo i prezzi al di sotto di importanti supporti tecnici).
I mercati asiatici seguono a ruota senza sconti sugli spread, garantendo prospetticamente l’arrivo di navi LNG anche per il prossimo futuro. Senza dubbio, aiutano anche a livello di sentiment, le posizioni della Commissione Europea sempre più vicine alla formalizzazione di un piano per risolvere la crisi energetica (introduzione di un price cap dinamico con lo scopo di ridurre la volatilità, gli spike di prezzo e aumentare la liquidità necessaria al mercato, ma anche un sistema di acquisto comunitario di gas liquefatto per assicurare livelli di stoccaggio confortevoli per gli anni a venire).
Questa mattina il mese di novembre TTF scambia a 116,00 €/MWh (PSV-TTF novembre -6,00 €/MWh) mentre il Q123 TTF a 148,00 €/MWh (PSV-TTF Q123 -4,00 €/MWh). Outlook: bearish
POWER
Il meteo continua in direzione bearish con temperature decisamente sopra la media stagionale, precipitazioni in arrivo e vento sopra media per le giornate di giovedì e per il fine settimana. Il gas in discesa contribuisce alla bearishness dei prezzi power. Bruxelles sembra aver trovato una quadra relativamente al cap al prezzo del gas. Abbandonata l’idea del modello iberico di TOPE, la Commissione sposa la proposta di Italia, Polonia, Grecia e Belgio di un cap dinamico e temporaneo al prezzo del TTF, in modo da limitare la volatilità intraday del TTF.
Insieme a questo si aggiunge lo studio di un nuovo benchmark di mercato per l’LNG e la piattaforma di acquisti comunitari di gas con cui garantire il 15% degli stoccaggi dei Paesi Membri per il prossimo winter 23-24. Acer è stata incaricata di fornire entro fine anno le informazioni necessarie alla creazione del nuovo indice di prezzo. La curva power prosegue il suo iter laterale con una nota bearish, soprattutto in base a quanto verrà deciso a livello europeo per il cap al prezzo del gas. Outlook: sideways-bearish
CO2
Il prezzo del contratto EUA-DIC 22 ha chiuso a 67,54 €/ton nella giornata di ieri in leggero calo rispetto al close di venerdì 68,05 €/ton. Le forti aste EUA della scorsa settimana, la maggior parte delle quali con un rapporto bid-tocover superiore a 2, hanno rafforzato il sentiment nel mercato EUA. Il volume totale dell’asta di questa settimana è inferiore di circa 1,9 milioni rispetto alla settimana precedente a causa della mancanza di aste polacche bisettimanali. La minore offerta e la forte domanda alle aste potrebbero fornire un ulteriore supporto ai prezzi EUA Il Commitments of Traders pubblicato da ICE il 12 ottobre mostra come i fondi di investimento abbiano ridotto la loro posizione short di 2 mt rispetto alla settimana precedente. Outlook: sideways