Panoramica mercati
I mercati azionari di USA ed Europa hanno chiuso la scorsa settimana in positivo, mentre questa mattina l’Asia si sta muovendo nella stessa direzione. Proseguono le discussioni della scorsa settimana all’interno dell’UE su come risolvere, o comunque mitigare, la crisi energetica. Gli incontri di mercoledì e venerdì della scorsa settimana hanno portato a un’analisi continua in diversi settori e, come al solito, non è facile ottenere che la volontà di tutti i paesi si riduca a misure già pronte. Secondo la Presidenza dell’UE, Bruxelles deve ora lavorare ulteriormente su: come gestire i picchi di domanda; tassa sugli alti profitti per i produttori di energia (gas escluso); massimali di prezzo più ampi per il gas; e supporto di liquidità per le società energetiche.
Mercoledì di questa settimana, von der Leyen (Presidente della CE) terrà un discorso sulla situazione nell’Unione. Questa settimana ci sarà tanta attenzione all’inflazione, quando gli Stati Uniti (martedì), la Gran Bretagna (mercoledì) e la Svezia (mercoledì) riporteranno i loro dati di agosto. Il più importante per i mercati finanziari sono gli Stati Uniti dove, secondo le nostre previsioni, l’inflazione ha raggiunto il picco e il calo dei prezzi del petrolio fornisce supporto per ulteriori ribassi in futuro.
Per le statistiche europee sull’inflazione, il trend è opposto e continua a crescere trainato principalmente dall’energia.
Power
Gas
Oil
I prezzi del petrolio sono in crescita a causa dei colloqui sul nucleare iraniano che sembrano incontrare degli ostacoli e dell’embargo sui rifornimenti di petrolio russo. Sabato Francia, Gran Bretagna e Germania hanno detto di nutrire “seri dubbi” sulle intenzioni dell’Iran di rilanciare l’accordo sul nucleare, uno scenario che potrebbe tenere il petrolio iraniano fuori dal mercato, mantenendo l’offerta globale sotto pressione.
Negli Stati Uniti, le scorte di petrolio di emergenza sono scese di 8,4 milioni di barili a 434,1 milioni di barili nella settimana terminata il 9 settembre, il livello più basso dall’ottobre 1984, secondo i dati diffusi lunedì dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (DOE). I prezzi globali del petrolio potrebbero rimbalzare verso la fine dell’anno, poiché si prevede che l’offerta si contrarrà ulteriormente quando il 5 dicembre entrerà in vigore l’embargo dell’Unione Europea sul petrolio russo. Stamattina il Brent è scambiato a 93,7 $ al barile. Outlook: Bullish
EUA
Il prezzo del contratto EUA-DIC 22 ha chiuso a 72,04 €7ton nella giornata di ieri in forte salita rispetto al close di venerdì 66,19 €/ton. Gli eventi politici saranno un importante fattore trainante dei prezzi, incentrati tutti sulla proposta legislativa di intervento sul mercato dell’energia che sarà presentato il 13 settembre e sul discorso il 14 settembre dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen.
Questa settimana si svolgeranno cinque aste, per un totale di 12,5 Mt sul mercato. Questa sarà la prima settimana di aste a grandezza naturale dopo la pausa estiva e l’aumento dell’offerta d’asta eserciterebbe una certa pressione al ribasso sui prezzi dell’EUA. Resta anche da vedere con quanta facilità queste vendite di EUA possano essere assorbite dal mercato quando un numero crescente di industriali sta chiudendo la produzione a causa dei costi energetici alle stelle.
Il prezzo dell’EUA potrebbe subire ulteriori pressioni al ribasso con i discorsi sull’intervento ETS e le vendite di MSR che deprimono l’interesse degli investitori finanziari. I dati di Commitment of Traders di mercoledì scorso hanno mostrato un ulteriore calo delle posizioni EUA dei fondi di investimento, riducendo le posizioni lunghe nette a 13,3 Mt il 2 settembre. Questo è più che dimezzato dal livello di 29,5 Mt del 26 agosto. Outlook: Sideways