Panoramica mercati
Con le borse chiuse ieri negli USA, l’attenzione si è spostata sull’Europa, dove l’andamento è stato contrastante tra il rialzo della Svezia (+0,3%) e il ribasso degli indici azionari tedesco e britannico (rispettivamente -0,2% e -0,1%). Il rialzo dei tassi d’interesse a lungo termine di venerdì è continuato anche ieri e in Germania i tassi d’interesse sulle scadenze più lunghe sono saliti un po’ più che su quelle a breve termine. Durante la notte e la mattina, i mercati azionari asiatici sono crollati, trainati principalmente dall’ulteriore debolezza della Cina (il Nikkei giapponese -0,1 e l’Hang Seng di Hong Kong -1,4). I futures puntano oggi a scendere sia in Europa che negli Stati Uniti. La banca centrale australiana, RBA, come previsto, ha lasciato invariato il tasso di interesse di riferimento, ma indica anche che è previsto un ulteriore aumento se la situazione lo richiede. Nell’agenda geopolitica di ieri l’attenzione si è concentrata sull’incontro tra Erdogan e Putin per ripristinare l’accordo sul grano. Non è stato trasmesso alcun messaggio chiaro, ma la Turchia sembra ancora vedere un’opportunità per riavviare il processo. È ormai chiaro, invece, che Putin incontrerà il nordcoreano Kim Jung Un per garantire la consegna di armi.
GAS
Quella che si sta concludendo è stata sicuramente un’estate instabile e le previsioni a 45 giorni uscite oggi non sembrano discostarsi da questo andamento. Una settimana con temperature ben sopra la media, un vento assente in tutta Europa, fatta eccezione per Italia e Grecia che vedranno i propri impianti eolici produrre a pieno regime. Da notare però che l’abbondante vento, pur aiutando le rinnovabili, limita l’attracco delle navi LNG riducendo la supply e creando un double-sided effect. Stabile la situazione con l’Asia per il gas liquefatto Americano con lo spread, con il JKM che non preoccupa l’Europa. La produzione Norvegese sta concludendo in questi giorni le manutenzioni programmate di fine Agosto, lasciando intravedere un inizio di rump-up del send-out. Continuano i giorni di tensione in Australia per i possibili scioperi negli impianti di liquefazione. I flussi nordafricani sono stabili. Gli stoccaggi decisamente pieni, anche rispetto agli anni precedenti, non destano per ora preoccupazioni. In conclusione, possiamo affermare che quello che stiamo vedendo è un mercato fortemente laterale e difficile da leggere, caratterizzato da una grande volatilità e un range di scambio stabile ma molto ampio. Nessuna direzione di prezzo decisa e un trading che si basa molto su chiusure ed aperture tecniche. Questa mattina il mese di ottobre TTF scambia a 33,05 €/MWh (PSV-TTF +0,325 €/MWh) mentre il winter23 TTF a 46,75 €/MWh (PSV-TTF 0,2 €/MWh).
Outlook: sideways
POWER
L’estate ormai al termine è stata caratterizzata dalla mancanza di una direzione precisa. Il trend, per lo più laterale, ha oscillato all’interno di un range piuttosto ampio. La volatilità non è mancata durante la stagione estiva e si è accentuata nel corso del mese di agosto a seguito delle news dall’Australia relativamente ad uno sciopero presso i due impianti di LNG Gorgon e Wheatstone, che in totale rappresentano più del 5% della capacità globale di LNG. Lo spot power è rimasto sostenuto soprattutto ad agosto, nonostante il fisiologico calo della domanda per le chiusure stagionali, a causa del meteo più caldo della media. Su questa prima metà di settembre, le temperature resteranno sopra la media stagionale. Sulla prossima settimana, in particolare, a dar sostegno ai prezzi si aggiungerà la carenza di vento e le precipitazioni scarse. La curva power non ha trovato una direzione durante la summer. E’ probabile che ci sia ancora un proseguo laterale all’interno di un trading range largo.
Outlook: sideways
EUA
Il contratto EUA DEC-23 ieri ha chiuso la sessione a 84,08 €/ton, sotto rispetto al close di venerdi 85,64 €/ton. Il ritorno dell’intero
volume d’asta peserà sui prezzi degli EUA. Tuttavia, questa settimana si terranno solo tre aste, quindi l’offerta settimanale è
ancora al di sotto dei livelli normali. Il segnale proveniente dai mercati azionari è rialzista. I mercati europei hanno aperto la
settimana con una nota positiva, sostenuti durante la notte dagli scambi nei mercati dell’Asia-Pacifico. Le ultime previsioni
meteorologiche forniscono un segnale da neutro a rialzista con una produzione di energia eolica inferiore alla norma in CWE e
una temperatura superiore alla norma che aumenta la domanda EUA. Gli ultimi dati sul COT dei trader pubblicati mercoledì
scorso hanno mostrato che i fondi di investimento hanno aumentato le loro posizioni corte nette a 8,65 milioni di tonnellate, dai
6,5 milioni di tonnellate precedenti.
Outlook: Bearish
OIL
Venerdì il prezzo del Brent 1st-nearby si è avvicinato agli 89 dollari al barile, il livello più alto da novembre 2022. Questa mattina è
ancora vicino agli 88,9 dollari al barile. Nel corso della settimana, il Brent è cresciuto di oltre 4 $ al barile, ovvero quasi del 5%. Il
WTI è in rialzo di 5,7 $/b, ovvero più del 7%. È tuttavia sorprendente che il fattore dominante di questo aumento sia la prospettiva
di ulteriori tagli alla produzione da parte dell’Arabia Saudita e della Russia in ottobre, cosa su cui non vi erano dubbi fin dall’inizio.
Il mercato potrebbe essere più interessato a ciò che accadrà tra qualche mese, quando l’OPEC+ dovrà fare i conti con un previsto
ritorno alla normalità della produzione da parte dei suoi membri e un aumento (autorizzato a inizio giugno) della produzione da
parte degli Emirati Arabi Uniti Emirati. Tuttavia, è vero che i dati statunitensi pubblicati venerdì mantengono vive le speranze di
un atterraggio morbido per l’economia statunitense e di una domanda più forte nel 2024. Gli ultimi dati sulle esportazioni
dall’Arabia Saudita pubblicati da Bloomberg supportano senza sorprese l’ottimismo del mercato, mostrando un calo a 5,5 Mb/g
in agosto rispetto al massimo annuo di 7,4 Mb/g in aprile e, in media, 7 Mb/g dalla fine. dal 2021 al giugno 2023.
Outlook: bullish