Panoramica mercati
Dopo la chiusura russo nel fine settimana del NS1, i mercati azionari europei sono scesi ieri insieme all’euro che ha toccato il livello di 0,99 contro il dollaro (il livello più basso degli ultimi 20 anni). I prezzi del gas sono aumentati di oltre il 30%, anche se è leggermente inferiore al picco di un paio di settimane fa.
Lunedì le borse americane sono state chiuse. Durante la notte, la Banca popolare cinese (PBOC) ha annunciato di voler abbassare i requisiti di riserva in valuta estera dall’8% al 6% come modo per allentare la pressione sulle istituzioni finanziarie a seguito del recente deprezzamento del CNY.
Diversi scambi in Asia hanno risposto positivamente all’annuncio. Il Nikkei giapponese ha inizialmente perso leggermente, ma è tornato al rialzo e ora è in positivo. Giovedì, la BCE dovrebbe puntare a un aumento di 75 pb. Oggi Liz Truss sarà nominata capo dei Tories e verrà incaricata come primo ministro dalla regina Elisabetta.
Oil
I ministri delle Finanze del G7 venerdì hanno approvato il principio di un prezzo massimo per il petrolio russo. I clienti che desiderano beneficiare dei servizi di spedizione, assicurazione e finanziamento di società con sede nei paesi del G7 e nell’UE per le loro transazioni in petrolio greggio o prodotti petroliferi russi potrebbero farlo solo rispettando questo prezzo massimo.
Ciò pone già molteplici domande, problemi o rischi: in primo luogo, una rinegoziazione dell’accordo conquistato a fatica tra i paesi dell’UE per realizzare un embargo sul petrolio russo che dovrebbe entrare in vigore entro la fine dell’anno. In secondo luogo, i principali acquirenti di petrolio russo, Cina e India, dovranno aderire a questo meccanismo e non vi è alcuna indicazione che ciò accadrà. Infine, la Russia ha già avvertito che interromperà tutte le transazioni con i paesi che aderiscono a questo limite di prezzo.
Ciò potrebbe creare uno shock dell’offerta, aumentare i prezzi e, in definitiva, non comportare alcuna perdita di entrate per la Russia, l’obiettivo dichiarato di questo meccanismo. Lunedì i paesi OPEC+ hanno deciso di tagliare la produzione ad ottobre di 100.000 barili al giorno tornando ai livelli di agosto. Stamattina il Brent è scambiato a 95,11 $ al barile. Outlook: Bullish
Gas
Dopo il rilassamento di settimana scorsa dei prezzi gas, grazie al buon livello di riempimento degli stoccaggi, in Francia sono arrivati al 92%, e per effetto di alcune oversupply di breve, la situazione è nuovamente stata messa sotto pressione a causa dell’annuncio di Gazprom, lo scorso venerdì, relativamente alla mancata ripartenza del flusso di gas russo verso Europa via Nordstream 1.
Lo stop per “manutenzione eccezionale” doveva riguardare solo tre giorni, dal 31 di agosto al 2 di settembre, ma proprio al momento della ripartenza, Gazprom ha reso noto che la pipeline sarebbe rimasta offline fino a data da destinarsi. La decisione fa seguito al G7 durante il quale è stato introdotto un cap al prezzo dell’oil russo.
Come c’era da aspettarsi i prezzi gas hanno visto un incremento di oltre il 30% nella sessione di lunedì, anche se non sono stati raggiunti i picchi di un paio di settimane fa. Questo venerdì si riunirà la Commissione Europea per decidere misure emergenziali per combattere la crisi energetica e tra le soluzioni sul tavolo c’è la proposta di imporre un cap per gli impianti inframarginali e piani di riduzione della domanda. Questa mattina il mese di ottobre TTF scambia a 220,00 €/MWh (PSV-TTF ottobre -0,30 €/MWh) mentre il Win22 TTF a 225,00 €/MWh (PSV-TTF Win22 +0,200 €/MWh). Outlook sideways
Power
Le temperature restano sopra media sia per questa settimana che per la prossima per la maggior parte dei paesi europei. In calo il vento ma bilanciato da precipitazioni in aumento, che potrebbero riportare il run-of-river italiano per lo meno sui livelli di agosto.
Notizia importante ci arriva da parte della Germania relativamente al mantenimento in funzione di due dei tre nucleari rimasti attivi, che dovevano essere spenti a partire da gennaio 2023. Isar 2 e Neckarwestheim 2, entrambi da 1.400 MW, rimarranno accesi almeno fino ad aprile 2023 per sopperire alla carenza di gas che sembra concretizzarsi sempre di più per il prossimo inverno, soprattutto dopo l’annuncio di venerdì scorso da parte di Gazprom relativamente alla non ripartenza del NS1. La curva power resta molto volatile e sotto pressione.
La possibilità di prevedere un cap o misure simili per contrastare l’emergenza energetica, argomenti che saranno discussi nella prossima riunione della Commissione Europea questo venerdì, calmiera i prezzi, ma allo stesso tempo la mancata ripartenza del Nordstream 1 ha fatto esplodere nuovamente i prezzi del gas nella giornata di ieri dando un boost anche ai prezzi power. Outlook: sideways
EUA
Il prezzo del contratto EUA-DIC 22 ha chiuso a 73,9 €/ton nella giornata di ieri in netto calo rispetto al close di venerdì 77,91 €/ton. Questa settimana solo 6,9 milioni di EUA saranno offerti alle aste governative. Si tratta di circa 1,2 milioni in meno rispetto alla scorsa settimana poiché questa settimana si svolgeranno solo tre aste. Il basso volume d’asta è dovuto all’assenza di un’asta quindicinale polacca per domani e all’assenza di un’asta comune dell’UE giovedì a causa della riunione del gruppo di lavoro EEX. L’offerta d’asta più bassa potrebbe fornire un certo supporto al prezzo dell’EUA questa settimana.
I dati più recenti di Commitment of Traders per la settimana terminata il 26 agosto mostrano che i fondi di investimento hanno ridotto la loro lunghezza netta del 12% rispetto alla settimana precedente, da 33,5 Mt a 29,5 Mt. Al momento tutti gli occhi sono puntati su un possibile intervento sul mercato energetico, a seguito di diverse bozze trapelate. Anche il discorso sul ruolo del prezzo EUA è all’ordine del giorno della riunione di venerdì del Consiglio Energia.
Questa discussione potrebbe fornire un’ottima occasione per Polonia, Spagna e forse altri paesi per spingere per un tetto al prezzo dell’EUA. Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki si è affrettato a sottolineare il suo sostegno al congelamento dell’ETS dell’UE a 30 €/MWh allo scopo di abbassare i prezzi dell’elettricità. Nel contesto del sostegno spagnolo per un massimale di prezzo EUA all’inizio di quest’estate, l’intervento sul mercato ETS sembrava che stesse guadagnando terreno. Outlook: Bearish