Panoramica mercati
Resta sotto la lente degli investitori l’accordo sull’innalzamento del tetto del debito USA – annunciato tra Biden e Corman McCharty nel weekend – che dovrà essere sottoposto al Congresso entro il 5 giugno, data in cui il Tesoro ha fatto sapere si troverà senza liquidità sufficiente. In arrivo stamani da Madrid la stima di maggio dell’inflazione spagnola, che sarà seguita domani dai numeri di Francia, Italia e Germania. Quanto alle attese per la Spagna, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo è visto in rallentamento su base annua, a +3,4% contro il +3,8% di aprile.
Dopo il primo turno del 14 e 15 maggio, che ha visto assegnare quattro sindaci al centrodestra contro due al centrosinistra, nei ballottaggi conclusi ieri la compagine di governo si è affermata in tutti i grossi centri ad eccezione di Vicenza. Occhi sulle prossime mosse di Tayyip Erdogan – che dopo la rielezione di domenica si avvia al terzo decennio al potere – mentre i mercati cercano di valutare se cambierà rotta spostandosi verso l’ortodossia economica o se insisterà con politiche ampiamente considerate come insostenibili. Secondo diversi osservatori, il presidente turco userà la vittoria alle urne per avviare un grande rimpasto di governo, che potrebbe includere potenzialmente i portafogli delle Finanze e dell’Economia, nonché la guida della banca centrale.
Oil
Stamattina il brent scambia a 76,59 $/b, flat con i prezzi di settimana scorsa. Sebbene l’accordo sul tetto del debito abbia stimolato l’acquisto di petrolio, i membri dell’OPEC + si incontreranno il 4 giugno e non è chiaro se opteranno per ulteriori tagli alla produzione. Inoltre, le aspettative sono per un ulteriore aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti, potenzialmente frenando la crescita economica e quindi la domanda di petrolio.
Le voci che girano sono molto contrastanti sulle decisioni che potrebbero essere prese al meeting dell’OPEC+, da un lato la settimana scorsa il ministro dell’Energia saudita Abdulaziz bin Salman aveva avvertito gli speculatori di fare attenzione perché un possibile taglio sarebbe possibile, dal’altra parte, i commenti di funzionari e fonti petrolifere russe, tra cui il vice primo ministro Alexander Novak, indicano che il terzo produttore mondiale di petrolio è propenso a lasciare invariata la produzione.
Outlook: sideways
Gas
Continua la tendenza ribassista del mercato gas. Nonostante le manutenzioni in corso sulla produzione norvegese, e sulle pipeline che portano gas africano in Italia, il mercato a pronti continua ad affondare. Sul terzo quarter sembra non impensierire il supporto di JKM e dello switch gas/lignite in Germania (quello con il carbone ormai da parecchio superato). Continua anche in maniera efficace la campagna d’iniezione e i rigassificatori europei sono a pieno regime.
Giugno, nel segno delle piogge, potrebbe presentare una domanda per il raffrescamento inferiore al normale per via delle ultime previsioni di temperatura. Questa mattina il mese di giugno TTF scambia a 24 €/MWh (PSV-TTF +0,85 €/MWh) mentre il winter23 TTF a 41,3 €/MWh (PSV-TTF 0,05 €/MWh).
Outlook: bearish
Power
Restano bearish i fondamentali sulla settimana in delivery e, ad oggi, da ultimo run meteo subseasonal, anche per buona parte di giugno. Le temperature potrebbero rimanere sotto media per tutto il mese di giugno, soprattutto in Italia. Qui la debolezza della domanda potrebbe potenziarsi con l’abbondante presenza di piogge, che sosterranno la produzione da fonte idro.
Unica variabile a sostegno dei prezzi potrebbe essere la carenza di vento, elemento la cui previsione resta meno affidabile a lunga distanza dalla delivery. Su questa settimana pesa anche il ponte del 2 giugno in Italia, mentre sulla prossima sarà festa l’8 in Germania, portando con sé una domanda più debole anche sul venerdì di ponte. Dato il trend ribassista su Eua e sul Gas, anche i prodotti calendar sul power proseguono un trend bearish. Il cal tedesco ha aperto questa mattina a 123,5 €/MWh, 0,75 €/MWh sotto al close di ieri.
Outlook: bearish
EUA
Il prezzo del contratto DEC-23 ieri ha chiuso la sessione a 83 €/ton, in linea con il close di venerdi di 83,13 €/ton. Le temperature più calde e la robusta produzione di energie rinnovabili in Europa centrale continueranno a comprimere la produzione termoelettrica e a pesare sul prezzo EUA.
Un po’ di supporto potrebbe provenire da un calo dell’offerta all’asta a causa della mancanza dell’asta polacca bisettimanale domani. Il miglioramento del sentiment macro dovuto al tentativo di accordo sul tetto del debito USA potrebbe fornire un certo supporto.
Outlook: sideways