PANORAMICA MERCATI
A giudicare dalla reazione dei mercati venerdì, il rapporto sull’occupazione statunitense è stato esattamente quello che avevano sperato: i rendimenti obbligazionari sono diminuiti, con il tasso statunitense a 10 anni che è sceso al 4,5%, e i mercati azionari hanno registrato un bel guadagno: +2 % per il Nasdaq, +1,3% per l’S&P 500 e +0,6% per l’Euro Stoxx 50. Il dollaro si è indebolito contro l’euro, con il cambio EUR/USD tornato anche brevemente sopra 1,08 (1,076 questa mattina). Ad aprile l’economia statunitense ha creato solo 175.000 posti di lavoro nel settore non agricolo, meno del previsto e il livello più basso degli ultimi 6 mesi. Allo stesso tempo, il numero di ore lavorate è diminuito e i salari hanno rallentato più del previsto, attestandosi al +3,9% su base annua, l’aumento più lento da giugno 2021. Pur non essendo (ancora) allarmanti per la crescita, questi dati indicano un significativo rallentamento del mercato del lavoro, che potrebbe consentire alla Fed di tagliare i tassi già a settembre.
OIL
Venerdì il prezzo del Brent è sceso di 0,7 $/b, chiudendo una settimana che lo ha visto scendere di 6,5 $/b, principalmente a causa della riduzione del premio per il rischio geopolitico ma anche dei segnali di indebolimento della domanda da parte di Stati Uniti e Cina. È interessante notare che il rimbalzo della propensione al rischio sui mercati venerdì non ha comunque favorito la ripresa del prezzo del petrolio. Stamattina, tuttavia, è aumentato leggermente, a 83,5 $/b. In particolare Saudi Aramco, la società saudita, ha aumentato il prezzo della Arab Light per i suoi clienti asiatici dello 0,9/b, più del previsto (era atteso un +0,6$/b). Anche i prezzi verso l’Europa sono stati aumentati, mentre sono rimasti praticamente invariati per gli Stati Uniti. Inoltre, sono sempre più insistenti le voci di un prolungamento dei tagli alla produzione dell’OPEC+ fino alla fine dell’anno, anche se per il momento il gruppo di produttori deve fare i conti soprattutto con il ricorrente calo di produzione di diversi suoi membri. A questo proposito, Iraq e Kazakistan hanno annunciato di aver spiegato dettagliatamente ai partner dell’OPEC+ come intendono ridurre la produzione al fine di regolarizzarla entro la fine dell’anno (lo avevano già fatto in precedenza, senza alcun effetto apprezzabile sui dati di produzione).
GAS
Inizia il tanto atteso rientro in media stagionale che vede già in questa settimana una temperatura più consona al mese di maggio. Non solo il Belpaese, ma anche tutta l’Europa si prepara a qualche settimana di meritato calore. Fa eccezione il Portogallo, il quale fra due settimane si troverà con temperature ben sotto alla media. Confermato il poco vento per tutto maggio, con qualche picco sporadico in Germania, precipitazioni in media, fatta eccezione per la penisola Iberica, ma molta energia idroelettrica accumulata negli scorsi mesi molto piovosi. La termica, soprattutto nelle zone più montuose, solleva sostanzialmente la domanda dei paesi europei, rendendo sostenuti i prezzi spot del gas. Lo stoccaggio procede senza interruzioni con la prospettiva di un maggio che spingerà molto sull’iniezione. La produzione norvegese ridotta rispetto al mese precedente, ricordiamo che ci troviamo in piena stagione di manutenzioni, tiene comunque dei livelli relativamente alti rispetto agli anni precedenti. I flussi algerini continuano ad essere corposi a livello di volumi con un Mazzara stimato stabile sui 70 milioni per tutto il mese. Questa mattina il mese di Giugno TTF scambia a 31.85 €/MWh (PSV-TTF 0.75 €/MWh) mentre la winter24 TTF a 36.795 €/MWh (PSV-TTF 0.725 €/MWh).
Outlook: sideways
POWER
Dopo una partenza di maggio lievemente fresca, torniamo ad assistere da metà di questa settimana ad un innalzamento delle temperature al di sopra della media stagionale in tutta Europa, ad eccezione di Francia e penisola Iberica. A partire dalla prossima settimana torneranno precipitazioni abbondanti nel Nord dell’Italia, accompagnate da vento sopra media in maniera diffusa nel sud est europeo ed in Germania. Come successo nella prima metà di aprile, anche la prima settimana di trading di maggio ha portato ad una ripida risalita dei prezzi, anche se il nuovo massimo segnato la scorsa settimana a 109,7 €/MWh del cal italiano risulta decrescente rispetto a quello del 16/04 a 112,2 €/MWh. Il cal tedesco vive un momento di ritraccio, dopo l’apertura di questa mattina a 95,75 €/MWh, trada ora a 93,24 €/MWh.
Outlook: sideways
EUA
Il contratto EUA del 24 dicembre ha chiuso la sessione di ieri a 73,67 €/t in forte salita rispetto al close di venerdì 71,84 €/t. Una minore offerta all’asta fornirebbe un certo supporto. Questa settimana si svolgeranno solo tre aste, senza l’asta bisettimanale polacca e a causa delle festività del 9 maggio in gran parte d’Europa. Le previsioni meteo aggiornate a 14 giorni di lunedì stanno inviando un segnale leggermente rialzista ai prezzi delle emissioni, principalmente a causa della minore produzione eolica in Europa centrale combinata con la prevista riduzione della produzione solare nell’Europa centrale. La pubblicazione dei dati settimanali CoT sarà monitorata attentamente. I dati del COT di ICE della scorsa settimana hanno mostrato che i fondi di investimento hanno ridotto ancora le posizioni corte nette. Il continuo rialzo del prezzo è sicuramente dovuto al forte posizionamento dei fondi in posizioni lunghe.
Outlook: bullish