PANORAMICA MERCATI
Poiché la ritorsione di Israele contro l’Iran è stata giudicata misurata e non ha suscitato alcun commento da parte delle autorità
iraniane che suggerissero una risposta probabile, l’appetito per i beni rifugio si è attenuato con la stessa rapidità con cui era
aumentato: il rendimento dei decennali statunitensi, che era sceso di 15 punti base nelle prime ore di venerdì, in seguito alla
rappresaglia israeliana, ha riacquistato tutto il terreno perduto e continua a salire questa mattina, superando il 4,65%. La traiettoria
del dollaro è ancora più marcata: il cambio EUR/USD, che era sceso da 1,064 a 1,061, è ora sopra 1,0660. Il mercato azionario
statunitense non ha beneficiato dell’allentamento delle tensioni in Medio Oriente, con l’S&P che ha registrato la sua sesta
sessione consecutiva di ribassi e il Nasdaq che ha perso il 2% venerdì (e oltre il 5% durante la settimana). Anche se nella giornata
di lunedì l’S&P e il Nasdaq hanno guadagnato rispettivamente lo 0,87%e l’1,11%. I titoli tecnologici soffrono mentre inizia la
pubblicazione dei risultati del primo trimestre. Ciò è il risultato di diversi fattori: difficoltà di alcune aziende leader del settore,
previsioni aziendali al ribasso, rialzo dei tassi di interesse a lungo termine e il fatto che le valutazioni sono diventate
eccessivamente elevate. Alcune dichiarazioni dei membri della Fed, che hanno cominciato a far emergere la possibilità che la
prossima mossa sui tassi potrebbe essere un rialzo piuttosto che un taglio dei tassi, hanno rafforzato la sfiducia nel mercato
obbligazionario e accelerato il rimbalzo dei rendimenti (=calo dei prezzi delle obbligazioni).
OIL
I prezzi del greggio sono balzati fino a quasi 91 dollari al barile venerdì scorso, quando Israele ha attaccato l’Iran. Poiché era
improbabile che la Repubblica Islamica rispondesse, i mercati si sono calmati e i prezzi sono tornati ai livelli originali. Il Brent
attualmente viene scambiato sotto gli 87 $/b, mentre il WTI è sceso a 82,13 $/b. Elevate opzioni call mostrano che i trader si
aspettavano una ritorsione maggiore da parte di Israele. Le tensioni in Medio Oriente sembrano essersi allentate, ma i rischi di un
conflitto aperto più ampio rimangono elevati. Dopo la limitata risposta di Israele all’attacco missilistico dell’Iran, la Repubblica
islamica ha annunciato di averlo respinto e che la questione è chiusa. Tuttavia, ciò dimostra che l’Iran ora ha il coraggio di
attaccare Israele direttamente sul suo territorio e che Israele ha bisogno di aiuto per difendersi in caso di un attacco schiacciante.
Pertanto, i rischi rimangono elevati e una guerra più ampia potrebbe avere conseguenze drammatiche sui prezzi e sull’offerta di
petrolio. Inoltre, nel breve termine il governo israeliano continua ad esprimere il desiderio di lanciare un’ultima grande offensiva
contro Rafah per eliminare le ultime sacche di resistenza di Hamas. La Camera degli Stati Uniti ha approvato un pacchetto di
aiuti esteri da 95 miliardi di dollari, per aiutare Ucraina, Taiwan e Israele, esso comprenderebbe anche nuove sanzioni sulle
esportazioni di petrolio iraniano, è sostenuto dalla Camera e deve ancora essere votato dal Senato. Con la stabilizzazione degli
utili, si prevede che la produzione di Big Oil crescerà, in particolare di Chevron ed Exxon. Nel primo trimestre, le cinque
supermajor petrolifere dovrebbero realizzare un utile netto rettificato di circa 28,4 miliardi di dollari, più o meno lo stesso
dell’ultimo trimestre.
Outlook: bullish
GAS
Continua questo secondo inverno con il termometro che sembra non voler arrestare la propria discesa. Si registrano minime di
2° nel Nord Italia e si propagano allerte meteo per neve e ghiaccio in tutta Europa. Le previsioni a 45 giorni però ci regalano un
barlume di speranza, prospettandoci il 25 aprile come possibile data in cui le temperature riprenderanno un tono primaverile. Il
maggio che ci aspetta è un mese non molto ventoso ma carico di energia idroelettrica, accumulata in tutti i precedenti mesi
piovosi. Le energie rinnovabili sono ancora protagoniste per questa settimana e vedono vita di lungo periodo considerando le
precedenti riflessioni. La stagione di stoccaggio continua senza sosta con capacità di iniezione in aumento come da programma
e gli stoccaggi girati sempre in iniezione nonostante, in alcuni giorni, il sistema richiederebbe una forte riduzione per bilanciare
il sistema. La produzione Norvegese si appresta ad iniziare la stagione delle manutenzioni, prevista per fine aprile. I flussi Algerini
continuano ad essere corposi a livello di volumi, con un Mazzara stimato stabile sui 75 milioni per tutto il mese. Sorprende nella
giornata di ieri Tarvisio (entrata per il gas austriaco), che importa tutta la capacità disponibile, ovvero 61 Msmc.
Questa mattina il mese di maggio TTF scambia a 29.43 €/MWh (PSV-TTF 1,36 €/MWh) mentre la winter24 TTF a 34.725 €/MWh
(PSV-TTF 0.8 €/MWh).
Outlook: sideways
POWER
Un deciso rinfrescamento delle temperature in tutta Europa riporta un clima più invernale su questi ultimi giorni di aprile. In
Italia, a partire da questa domenica, potremmo tornare a vedere un superamento della media stagionale per le temperature,
così come in Germania, mentre la Francia potrebbe non risalire al di sopra della media fino al 10 di maggio. Le precipitazioni
resteranno abbondanti in Italia anche sulla prossima settimana, così come il vento. Questa settimana si porta dietro una
debolezza per i prezzi italiani determinata dalla presenza della festività del 25 aprile e del conseguente ponte, mentre la festa
dei lavoratori della prossima week andrà a ridurre i livelli di domanda anche per altri paesi europei. Da questa settimana sembra
partito un deciso ritracciamento dei prezzi sulla curva per tutto l’energy complex. Osservando il cal tedesco 2025 sul grafico daily,
si nota un momento di accelerazione al ribasso con prossimo supporto a 83,83 €/MWh, sulla media mobile semplice a 100
periodi. Il cal italiano dopo la chiusura della scorsa settimana a 103,45 €7MWh, ha aperto ieri il trading settimanale in gap down a
102 €/MWh e questa mattina potrebbe aprire la sessione in zona 101,5 €/MWh.
Outlook: sideways
CO2
Il prezzo del contratto EUA DEC-24 ha chiuso la sessione di ieri a 66,40 €/ton in discesa rispetto al prezzo di chiusura di venerdi
68,52 €/ton. Il segnale proveniente dal mercato finanziario più ampio è rialzista. Lunedì i mercati europei hanno registrato una
sessione positiva, dopo il sentiment più incerto della scorsa settimana, tra le continue tensioni in Medio Oriente e una revisione
delle aspettative sui tassi di interesse. La presenza di cinque aste EUA questa settimana può pesare sui prezzi delle emissioni. Il
prezzo EUA si è mosso in gran parte di pari passo con il gas TTF nelle ultime settimane, e questo potrebbe continuare
ulteriormente. La pubblicazione dei dati settimanali CoT sarà monitorata attentamente. I dati sulle posizioni dei trader della
scorsa settimana hanno mostrato che i fondi di investimento hanno mantenuto le posizioni corte nette con poche variazioni
nella settimana terminata il 12 aprile, stabili a 25 Mt. Si tratta di 38 Mt di posizioni lunghe lorde e 63 Mt di posizioni corte lorde.
Outlook: sideways
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