Panoramica mercati
Ancora una settimana in cui gli occhi del mondo sono puntati sulle tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina, in un susseguirsi di eventi e dichiarazioni confuse, contraddittorie, o volutamente ambigue. Ieri, al riconoscimento da parte della Russia delle regioni separatiste del Donbass, ha fatto seguito un aumento della presenza militare russa in queste regioni, per motivi presunti di “peacekeeping”.
Questo atto attirerà sicuramente sanzioni di UE e Stati Uniti, ma in sé non rappresenta uno sviluppo grave se non in relazione ad una potenziale escalation.
È per questa ragione che tutti i leader europei, in una situazione drammatica per gli approvvigionamenti energetici, si stanno affrettando per calmare gli animi attraverso tutti gli strumenti diplomatici a disposizione, inclusa la visita del premier italiano Draghi presso il Cremlino.
Oil
La crisi Russia-Ucraina non può non influenzare pesantemente gli scambi del petrolio, ormai avviato verso i 100$ al barile. Per quanto il trend non subisca ancora tentennamenti, non si può non ragionare sull’eventualità che prezzi energetici così alti “si curino da soli”, determinando rallentamenti nella domanda, e quindi effetti recessivi sul prodotto interno lordo.
Storicamente i prezzi intorno a 100$ al barile sono forieri di grande volatilità e spesso anche di crisi: in questa prospettiva è altamente probabile che i prezzi attraggano interventi politici ulteriori da parte, ad esempio, degli Stati Uniti.
Gli esiti di questi interventi che distorcono le normali logiche di mercato sono imprevedibili, e quindi è ragionevole pensare ad un 2022 di forte volatilità per il mercato del petrolio.
Gas
Un osservatore che non disponga di accesso alle news sulla situazione Russia-Ucraina riterrebbe che la settimana sia trascorsa senza particolari aggiornamenti, dal momento che i prezzi continuano ad oscillare nel range 70-80 € da inizio febbraio.
Concretamente, il mercato sconta una probabilità quasi nulla di un’interruzione dei flussi (evento che non è accaduto neanche durante la Guerra Fredda). È tuttavia impensabile un avvio del Nord Stream 2 a breve: l’inaugurazione del gasdotto continua a scivolare sempre più in là nel tempo, negando il sollievo che avrebbe portato un aumento dell’offerta al mercato gas europeo che ha bisogno di riempire i propri stoccaggi.
Questa mattina il mese di Marzo TTF scambia a 77,00 €/MWh (PSV-TTF Marzo +1,50 €/MWh) mentre il WIN22 TTF a 75,90 €/MWh (PSV-TTF WIN22 +1,975 €/MWh).
Outlook sideways
EUA
Il prezzo del contratto EUA-DIC 22 nella giornata di lunedì ha chiuso la sessione a 89,39 €/ton abbastanza in linea con il close di martedi scorso (90,32€/ton). Anche il prezzo UKA-DIC 22 in leggera discesa ha chiuso la sessione di ieri a 87,7 £/ton (105,24 €/ton).
Il ribasso del prezzo del contratto EUA-DIC 22 della scorsa settimana sono state principalmente attribuite ai rischi di intervento della commissione Europea, alle aste deboli ed allocazioni gratuite 2022. Questa settimana verranno offerti alle aste 9,3 Mt ovvero 1,9 Mt in meno rispetto alla scorsa settimana.
Essendo il secondo anno della fase 4, significa che le aziende possono prendere in prestito quote di quest’anno per coprire le emissioni del 2021 se sono in deficit di EUA. Ciò potrebbe potenzialmente facilitare l’acquisto di conformità da parte degli industriali.
Outlook: Sideways
Power
La giornata di domani vede una risalita del residual load sia in Italia che in Francia e Germania, principalmente grazie alle minori rinnovabili in previsione. Il run a 45 giorni rivede al ribasso la previsione di vento anche per la prossima settimana in Germania, spingendo al rialzo la quotazione non solo della week front ma anche per il mese di marzo.
Le temperature si confermano miti per il periodo e quindi non donano sostegno alla domanda di energia, il prezzo resta fortemente influenzato dalla presenza o meno delle rinnovabili per la supply e del nucleare in Francia, la cui scarsa disponibilità potrebbe tornare a pesare sul mese di aprile.
L’inasprirsi delle tensioni tra Russia e Occidente nella questione Ucraina, a seguito del discorso di Putin di ieri sera, ha condotto la curva power ad un’apertura al rialzo sia sul medio termine che sul lungo. Il cal tedesco torna a tradare intorno al livello dei 145 €/MWh, importante resistenza testata più volte, mentre il cal italiano potrebbe aprire al rialzo di oltre 5-7 €/MWh rispetto alla chiusura di ieri a 147,8 €/MWh.
Outlook: sideways-bullish