Panoramica mercati
Ieri era il giorno dei Presidenti negli Stati Uniti. Ciò ha dato ai mercati un attimo di respiro dopo una settimana intensa che ha visto i rapporti economici mostrare un mix tossico: più inflazione e meno crescita. Ciò è stato confermato venerdì dal forte calo dei cantieri edili in gennaio (-14,8% m/m) e dal calo dei permessi di costruire (-1,5%). Il calo dell’attività edilizia era prevedibile, considerato l’impatto dell’ondata di freddo su tutti i dati di attività. Allo stesso tempo, i prezzi alla produzione sono aumentati molto più del previsto: +0,3% m/m e +0,5% per la componente core (esclusi energia e alimentari), che ha riaccelerato al +2% a/a. I rendimenti obbligazionari sono aumentati, con il decennale che ha toccato il 4,33%, ma poi sono diminuiti poiché le preoccupazioni sulla crescita hanno compensato i timori sull’inflazione. Il mercato azionario statunitense ha continuato a soffrire, con l’S&P in calo dello 0,5% e il Nasdaq dello 0,8%. Il dollaro americano è rimasto relativamente invariato: il tasso di cambio EUR/USD rimane leggermente al di sotto di 1,08. L’agenda economica oggi è praticamente vuota. Tra i rapporti economici più importanti della settimana ci sono i verbali della Fed e poi quelli della BCE.
OIL
Venerdì, il greggio Brent ha toccato il livello più alto (83,66 $/b) dal 29 gennaio. Stamattina scambia a 83,44 $/b. Tuttavia, il trend rialzista sembra continuare. In un certo senso, possiamo dire che i mercati aderiscono più alla visione dell’OPEC (che è molto ottimista riguardo allo sviluppo della domanda mondiale) che a quella dell’Agenzia internazionale per l’energia (che è molto più cauta). Anche le tensioni geopolitiche continuano a esercitare pressioni al rialzo sui prezzi, con il governo israeliano che ha annunciato che lancerà un nuovo grande attacco contro la Striscia di Gaza se gli ostaggi tenuti da Hamas non saranno rilasciati entro metà marzo. Il fuoco degli Houthi ha colpito anche una nave mercantile, la Rubymar, che stava entrando nel Mar Rosso al largo di Gibuti e dello Yemen, costringendo l’equipaggio ad abbandonare la nave.
Outlook: bullish
GAS
Aprono uno spiraglio di speranza le ultime previsioni a 45 giorni che ci propongono un solido riavvicinamento alla media stagionale verso fine mese, in particolar modo in UK, Francia e Germania. Vento ancora in riduzione sulle prossime due settimane ma un idro che dovrebbe tornare in forze facendo sentire la propria voce a supporto delle energie rinnovabili. Da segnalare ancora un’abbondanza di fotovoltaico fino alla conclusione del mese. Le rinnovabili abbondanti andranno sicuramente a mitigare l’importanza del gas in questo periodo. La produzione Norvegese procede senza problemi con flussi alti e stabili. I flussi da Mazzara, dopo un inizio mese che ci lasciava intravedere un briciolo di stabilità tornano a variare corposamente lasciando il bilancio italiano in mano alla flessibilità dello stoccaggio il quale continua a vedere un’erogazione sempre più bassa. I livelli di stoccaggio sono solidamente alti in tutto il vecchio continente.Questa mattina il mese di Marzo TTF scambia a 23,8 €/MWh (PSVTTF 1,7 €/MWh) mentre la summer24 TTF a 24,475 €/MWh (PSV-TTF 1,45 €/MWh).
Outlook: sideways-bearish
POWER
In arrivo un lieve e temporaneo abbassamento delle temperature sull’Italia sull’inizio della prossima settimana; decisamente più duraturo il freddo per Francia e UK, che si protrarrà da questa domenica fino all’inizio di marzo. Vento e precipitazioni saranno sopra media su questa settimana. In particolare la produzione effettiva di idro in Italia sul mese di febbraio si mantiene al di sopra del livello del 2020, 2022 e 2023 per questo mese. Un trend decisamente bearish partito da più di dieci giorni sul prezzo dell’EUA, spinge al ribasso la curva power, con particolare accelerazione su quella tedesca. Il cal in Germania ha perso il 5% rispetto a martedì della scorsa settimana. Questa mattina il cal italiano ha aperto a 84,75 €/MWh in calo di quasi il 4% rispetto a sette giorni fa.
Outlook: bearish
CO2
Il prezzo eua DEC-24 ieri ha chiuso la sessione a 53,14 €/ton in discesa rispetto al close di venerdi 57,11 €/ton. La minore offerta all’asta potrebbe fornire supporto ai prezzi dell’EUA questa settimana. Questa settimana si terranno quattro aste, senza l’asta polacca bisettimanale. Detto questo, le aste recenti hanno tutte visto un rapporto offerta-copertura inferiore a 2, indicando una minore propensione per le quote. Il segnale proveniente dalle previsioni del tempo è leggermente ribassista a causa delle proiezioni di temperature più calde per la maggior parte dell’Europa. La pubblicazione dei dati settimanali CoT sarà monitorata attentamente. I dati della scorsa settimana hanno mostrato che i fondi hanno aumentato le posizioni corte nette al livello record di 38 Mt, in aumento di 5,5 Mt rispetto alla settimana precedente.
Outlook: sideways