Panoramica mercati
I dati sull’inflazione statunitense per gennaio saranno pubblicati oggi e basta considerare il fatto che il principale indice del mercato azionario statunitense, l’S&P 500, ha chiuso sopra i 5.000 punti per la prima volta venerdì, per vedere che le aspettative sono favorevoli. I mercati si aspettano un calo dell’inflazione e, anche se non credono più che la Fed taglierà i tassi a marzo, sperano ancora in una tregua a maggio. Secondo la curva dei rendimenti a termine, danno a questo scenario una probabilità implicita del 75%. Per il resto non c’è molto da segnalare: la settimana scorsa è stata molto negativa dal punto di vista statistico, e lo sarà anche oggi. Il resto della settimana, tuttavia, sarà molto più interessante, con i dati sull’inflazione statunitense, nonché i dati sulla crescita del quarto trimestre 23 per Giappone e Regno Unito, e una serie di indicatori chiave statunitensi come le vendite al dettaglio, la produzione industriale e i dati sul settore delle costruzioni. Questi indicatori ci daranno un’idea abbastanza chiara del potenziale di crescita dell’economia statunitense nel primo trimestre del 24. Le stime iniziali sono ancora buone, poiché secondo la Fed di Atlanta, potrebbe raggiungere il 3,4% (trimestrale annualizzato), più o meno lo stesso livello del quarto trimestre del 23. Poco variato il tasso di cambio EUR/USD, poco sotto quota 1,08. Il rendimento del decennale statunitense si è stabilizzato attorno al 4,15%.
OIL
Il prezzo del greggio Brent ha registrato un guadagno di quasi 5 $/b la scorsa settimana, ma ha fatto poche variazioni da venerdì, infatti stamattina scambia a 82,11 $/b. Le dichiarazioni del primo ministro israeliano che si rifiutava di prendere in considerazione qualsiasi tregua prima della distruzione totale di Hamas avevano gonfiato il premio per il rischio geopolitico. Le dichiarazioni del ministro degli Esteri iraniano, secondo cui una soluzione diplomatica era all’orizzonte, hanno invece allentato la pressione. Anche altri fattori hanno contribuito ad abbassare i prezzi, come le previsioni dell’operatore del gasdotto Plains secondo cui la produzione del bacino del Permiano negli Stati Uniti dovrebbe raggiungere il record di 6,4 milioni di barili al giorno nel 2024, in aumento di 300 mila barili al giorno rispetto al 2023. D’altra parte, Goldman Sachs ritiene che la domanda cinese potrebbe essere inferiore di 0,6 mb/g rispetto alle previsioni a causa dell’aumento dei veicoli elettrici e di una visione sempre più pessimistica dell’andamento della domanda. In questo caso, GS vede una possibile revisione delle sue previsioni sul prezzo del Brent di 5 $/b entro la fine dell’anno, da 86 $/b a 81 $/b. Outlook: sideways
GAS
Continua un caldo veramente fuori stagione su tutto il vecchio continente. Nonostante le piogge abbondanti dell’ultimo fine settimana la situazione delle temperature non vuole in alcun modo riavvicinarsi alla media stagionale. Vento ancora in riduzione sulle prossime due settimane ma un idro che timidamente si ricolloca in una media stagionale. Da segnalare un’abbondanza di fotovoltaico fino alla conclusione del mese. La produzione Norvegese, dopo la riduzione improvvisa della scorsa settimana, si è totalmente ripresa con flussi alti e stabili. I flussi da Mazzara, dopo un inizio mese che ci lasciava intravedere un briciolo di stabilità, tornano a variare corposamente da un giorno all’altro. Il mix di poca richiesta di gas e la partenza del servizio di stoccaggio di controflusso di Stogit ha avuto un effetto distruttivo sui volumi in erogazione nello stivale. I livelli di stoccaggio sono solidamente alti in tutto il vecchio continente. Questa mattina il mese di Marzo TTF scambia a 26,08 €/MWh (PSV-TTF 1,3 €/MWh) mentre la summer24 TTF a 26,65 €/MWh (PSV-TTF 1,7 €/MWh). Outlook: bearish
POWER
Un nuovo rialzo delle temperature in tutta Europa su questa settimana riesce efficacemente a calmierare i prezzi, unitamente a vento e precipitazioni. Anche sulla prossima week gli ultimi run meteo, prevedono temperature superiori alla media stagionale, fatta eccezione per UK e Francia, smentendo almeno in parte gli outlook di lungo periodo. Ad oggi, anche le previsioni per il mese di marzo sembrano piuttosto bearish con temperature superiori alla norma, vento e precipitazioni abbondanti soprattutto su tutta la fascia mediterranea dell’Europa. Il forte calo dei prezzi dell’EUA spinge i prezzi della curva in Germania al ribasso. Il marzo tedesco ha perso circa l’11% rispetto alla scorsa settimana, anche sulla scia dei dati fondamentali all’orizzonte sempre più deboli. Il cal 2025 in Germania trada questa mattina a 73,8 €/MWh mentre quello italiano a 88,95 €/MWh, in calo del 7% circa rispetto a martedì scorso. Outlook: bearish
CO2
Il prezzo eua DEC-24 ieri ha chiuso la sessione a 57,2 €/ton in discesa rispetto al close di venerdi 58,8 €/ton. Questa settimana si terranno cinque aste EUA, oltre all’asta polacca bisettimanale. I volumi delle aste comuni dell’UE sono aumentati di aste aggiuntive a causa dell’inclusione dei volumi del REPowerEU e del settore marittimo rispetto allo scorso anno. La pubblicazione dei dati settimanali CoT sarà monitorata attentamente. I dati della scorsa settimana hanno mostrato che i fondi di investimento (IF) hanno leggermente ridotto le loro posizioni corte nette a 32,5 Mt, in calo di 0,6 Mt rispetto alla settimana precedente. Con l’aumento della pressione di vendita della scorsa settimana, potremmo vedere l’aumento delle posizioni corte nette per IF nella prossima pubblicazione dei dati CoT. Lo spostamento del termine ultimo per l’adempimento da marzo a settembre avrà ripercussioni sulla strategia di trading di quest’anno, potrebbe esserci più interesse a comprare a settembre. Outlook: bearish