Panoramica mercati
Questa è una delle settimane più impegnative nella storia dei mercati finanziari in termini di flusso di notizie: Fed, BCE, BoE, PIL europeo, PMI e ISM, rapporto sull’occupazione USA, inflazione europea e molti altri indicatori chiave oltre ad alcuni risultati aziendali. I mercati azionari ieri hanno chiuso in rosso sia in Europa (Stoxx 600 -0,2%) che negli Stati Uniti (S&P500 -1,3%) in vista degli annunci sui tassi di interesse in attesa di domani e giovedì da parte della Fed e della BCE. I mercati asiatici sono leggermente al ribasso oggi. Il dollaro si è leggermente rafforzato, ed è ora scambiato poco sopra 1,08 contro l’euro.
Il PMI cinese ufficiale è appena salito sopra la soglia dei 50 (50,1 da 47,0) per il manifatturiero, mentre il PMI dei servizi ha mostrato un solido aumento (da 41,6 a 54,4) a gennaio. È un’ulteriore prova degli effetti positivi sulla crescita dopo che anche la Cina si è aperta dopo la pandemia. Anche i dati giapponesi sorprendono al rialzo con una crescita al dettaglio più forte e una produzione industriale più resiliente a dicembre.
Il FMI dipinge un quadro più luminoso degli sviluppi dell’economia mondiale: la domanda sorprendentemente resiliente sia negli Stati Uniti che in Europa, i costi energetici più bassi e la riapertura della Cina sono alcuni dei fattori positivi evidenziati. La previsione di un rallentamento rimane ferma, ma le prospettive del PIL globale sono in aumento di un paio di decimi rispetto a ottobre e il FMI vede la possibilità di un punto di svolta, con la crescita che tocca il fondo e l’inflazione in calo.
Oil
I prezzi del greggio sono scesi bruscamente nel tardo pomeriggio di venerdì (intorno a -3 $/bbl) probabilmente una presa di profitto delle società di trading. Il prezzo del Brent è di circa 84,2 $/bbl questa mattina. La settimana che ci aspetta è particolarmente ricca di eventi e, per quanto riguarda nello specifico il mercato petrolifero, la riunione del Comitato interministeriale di monitoraggio dell’OPEC dovrebbe sfociare in una raccomandazione a lasciare invariate le quote, senza ripercussioni sui prezzi di mercato.
Poi verrà attuato l’embargo sui prodotti petroliferi russi e probabilmente un price cap simile a quanto deciso sul greggio. Il prezzo massimo al quale il gasolio russo potrebbe essere scambiato sarebbe di circa $ 100-110/bbl, cioè in linea con il prezzo – cap sul greggio ($60/bbl) più lo spread attualmente osservato sul mercato tra greggio e gasolio (vicino ai $40/bbl) più un piccolo margine di rischio per restringere l’offerta russa.
L’altro fattore importante al momento è la ripresa della domanda in Cina, ma i segnali sono positivi poiché si dice che la domanda di benzina sia aumentata bruscamente a gennaio a causa dei viaggi di famiglia durante la settimana delle vacanze di Capodanno, dopo la revoca delle restrizioni sanitarie. In breve, la correzione al ribasso del petrolio non sembra destinata ad aumentare nel brevissimo termine. Outlook: sideways
GAS
I report meteo aggiornati a questa mattina mostrano un calo delle temperature a partire dalla settimana prossima; questo potrebbe dare supporto ai prezzi sulla curva nella sessione di oggi. I contratti spot, invece, con l’aumento delle temperature previste questa settimana e il forte vento rimangono meno supportati. La competizione con il JKM rimane forte, gli spread sono sempre allineati, con il terzo e il quarto quarter in leggero favore del JKM e i calendar 24 e 25 sempre in favore del TTF. Gli stoccaggi rimangono alti, siamo al 73% al 29 gennaio a livello europeo, nettamente al di sopra della media degli ultimi 5 anni (53%). I flussi norvegesi sono oggi a 322 mcm in salita rispetto alla media degli ultimi 5 giorni (307 mcm). I flussi russi via Sudzha sono stabili. Questa mattina il mese di marzo TTF scambia a 60 €/MWh (PSV-TTF marzo +1,60 €/MWh) mentre la summer23 TTF a 62 €/MWh (PSV-TTF sum23 +1,9 €/MWh). Outlook: bullish
POWER
Deciso abbassamento delle temperature sulla prossima settimana. L’ultimo run a 45 giorni ci mostra una prima settimana di febbraio con temperature che potrebbero andare molto al di sotto della media stagionale. Alla salita del fabbisogno, che ci attendiamo, si uniscono rinnovabili in calo. Il vento dovrebbe essere molto sotto media stagionale e le precipitazioni scarse. Questi fattori portano nuovo vigore ai prezzi power sullo spot. Con la ripresa dei prezzi sul breve periodo, più attenzione torna sulla tematica dei nucleari francesi la cui disponibilità su questo primo mese di gennaio è stata la più bassa, storicamente, ma comunque sufficiente a coprire la domanda tutto sommato sotto media a causa del meteo mite. Al momento, a causa di uno sciopero, la disponibilità di nucleari e termo sulla prima settimana di febbraio potrebbe essere rivista al ribasso. La salita dei prezzi sul breve e la risalita dei prezzi dell’Eua donano una lieve spinta alla curva tedesca. Il CAL24 tenta oggi un approccio sopra media centrale delle bande di Bollinger a segnalare un ritorno di positività. Il cal italiano apre la sessione di oggi in gap up a 180 €/MWh, rispetto al close di ieri a 172 €MWh. Outlook: sideways-bearish
CO2
Il prezzo del contratto EUA DEC23 ieri sera ha chiuso a 89,81 €/ton in leggero aumento rispetto al close di venerdì 89,5 €/ton. Dopo il recente rally, il prezzo EUA potrebbe essere pronto per alcune prese di profitto questa settimana. Il contratto DEC23 è sceso a un minimo di 87,5 euro lunedì mattina, ma è rimbalzato dopo che l’asta giornaliera EUA ha attirato forti interessi di offerta.
Ci saranno cinque aste questa settimana a causa dell’asta polacca bisettimanale. La prospettiva di maggiori forniture all’asta potrebbe esercitare una certa pressione sui prezzi EUA. Il miglioramento complessivo del sentiment per le prospettive economiche nel 2023 è un fattore di supporto per il Carbon.
La ripresa della produzione industriale stimolerà la produzione e la domanda di quote. La settimana scorsa è trapelato un progetto di testo relativamente alla riforma dell’ETS, anche se sono in sospeso alcune modifiche. Il testo sarà ratificato l’8 febbraio, data provvisoria, mentre il voto in plenaria seguirà nella settimana tra il 17 e il 20 di aprile. Nel progetto di testo si prospetta un rinvio per l’assegnazione delle quote gratuite dal 28 febbraio al 30 giugno e uno spostamento dei termini per la compliance dal 30 aprile al 30 settembre, il tutto a partire dal 2024.
Questo modificherebbe la stagionalità dei prodotti, spostando l’attenzione da marzo ad agosto, mese solitamente scarico a causa delle vacanze estive per l’Europa Continentale e renderebbe più caute le entità industriali per i primi sei mesi di ogni anno, in attesa di conoscere le proprie quote gratuite. Outlook: sideways-bullish