Panoramica mercati
Dopo il tanto atteso rialzo dei tassi di 25 punti base, il mercato, in un contesto ancora aggravato dalle tensioni geopolitiche, ha comunque trovato lo slancio per una settimana positiva che ha interrotto un lungo periodo di vendite. Il sentiment di mercato risulta più costruttivo, grazie anche al supporto offerto dalla Banca Centrale cinese dopo le spaventose vendite sugli indici cinesi e di Hong Kong. La volatilità delle materie prime rimane elevata, quindi non si esclude un ritorno della paura qualora i dati comincino a supportare lo scenario di una stagflazione, ovvero una congiuntura in cui i prezzi elevati delle materie prime a causa della crisi Russia-Ucraina azzerino la crescita economica senza sollievo sulla crescita dei prezzi.
Oil
Il mercato del petrolio vive un periodo complicato, non tanto nell’andamento dei prezzi, che in settimana hanno subito una flessione fino a 100$ ma sono nuovamente in rialzo, quanto nello sfilacciamento degli scambi, le dislocazioni geografiche tra i blend differenti, e la fuga di capitali dal mercato. Gli operatori che tradizionalmente muovono grandi volumi, come le commodity trading house svizzere, si trovano di fronte ad una stretta del credito causata dalla correlazione elevata tra le materie prime, motivo per cui la difficoltà a far fronte alle margin call determina una chiusura di posizioni, e un deterioramento della liquidità che a sua volta crea prezzi volatili e mercati instabili.
Gas
La situazione fondamentale di breve spinge i mercati europei del gas a ribasso, con la visione ottimistica di riuscire a raggiungere gli ambiziosi livelli di stoccaggio entro la fine dell’anno. La scarica domanda di breve lascia spazio alle prime iniezioni, mentre flussi russi continuano ad esser alimentati e la pressione dell’LNG rimane dominante. La produzione norvegese ottiene i permessi per un incremento su quest’estate, mentre si riducono però gli spread con i mercati asiatici in competizione per attrarre nuovi cargo (Europa sempre favorita). L’inizio di Aprile potrebbe vedere risollecitare la domanda nel nord Europa, ma il cauto ottimismo sembra prevalere. L’Italia nel frattempo registra il primo grande flop sulle aste di stoccaggio stagionale, a conferma che urge intervenire sulla regolamentazione da parte del Governo e dell’ARERA per incentivare l’inizio della campagna di iniezione. Questa mattina il mese di aprile TTF scambia a 96,00 €/MWh (PSV-TTF marzo -0,55 €/MWh) mentre il WIN22 TTF a 88,20 €/MWh (PSV-TTF WIN22 +5,70 €/MWh). Outlook sideways
EUA
Il prezzo del contratto EUA-DIC 22 nella giornata di lunedì ha chiuso la sessione a 79,3 €/ton in leggera risalita rispetto ai prezzi di settimana scorsa. Al contrario il prezzo UKA-DIC 22 in leggera discesa ha chiuso la sessione di ieri a 78,68 £/ton (93,5 €/ton). Questa settimana 9,5 Mt EUA saranno offerti nelle aste governative, circa 3,1 Mt in meno rispetto alla scorsa settimana poiché questa settimana è senza l’asta quindicinale polacca di mercoledì e questo potrebbe fornire supporto al contratto EUA. L’interesse per le aste è aumentato di recente con un rapporto bid-to-cover vicino a 2 o superiore. Inoltre mercoledì scade l’opzione del contratto di marzo, con il più grande open interest dell’opzione call trovata a €80/t (7,9 Mt), questo dovrebbe far mantenere i prezzi intorno a questo livello. Outlook Bullish
Power
L’ultimo run meteo sulla fine di marzo-inizio di aprile è nuovamente bearish, con temperature sopra la media stagionale, accompagnate finalmente da piogge sulle Alpi che potrebbero mitigare la forte siccità osservata finora. Il vento sembra inoltre tornare nuovamente sopra media, non solo in Italia, ma anche in Francia e Germania, contribuendo ad una decisa frenata dei prezzi di breve e medio termine. Il resto della curva, invece, vive una fase di lateralità all’interno del trend di lungo periodo che al momento resta bullish, sostenuto in particolare dai prezzi dell’EUA. Il CAL22 italiano oggi potrebbe aprire sul close di ieri a 171 €/MWh. Outlook: sideways