Panoramica mercati
La diffusione della variante Omicron ha colpito i mercati con effetti che ricordano le vendite di Marzo 2020, penalizzando fortemente i settori dell’energia, viaggi, ed ospitalità. Non è chiaro se l’efficacia vaccinale sarà confermata nei confronti della variante, ma i mercati hanno adottato un’attitudine di riduzione del rischio prima e analisi dei dati scientifici in un secondo momento.
In questo contesto soffre il dollaro nei confronti delle maggiori valute, a causa del ritocco sulle aspettative di rialzo dei tassi da parte della FED, spinte più in là a Settembre 2022.
Le evidenze scientifiche più concrete delle prossime due settimane decideranno il fato delle valutazioni dei titoli azionari, che comunque sono in rialzo tra il 10 e 20% nella performance year-to-date.
Il mercato dell’oil invece ha subito vendite ingenti per la paura di nuove ed estese restrizioni alla mobilità, ovvero una diminuzione improvvisa della domanda per lockdown a fine anno. Sebbene questo scenario sembra improbabile, prezzi più bassi del petrolio sono una boccata d’ossigeno per l’economia e abbassano la probabilità di spike inflazionistici che incalzino le banche centrali alla stretta monetaria.
Per questa ragione si aspetta con ansia il meeting tecnico dell’OPEC+ di questa settimana, che potrebbe modificare la traiettoria di aumento della produzione.
CO2
Il prezzo del contratto EUA-DIC 21 nella giornata di lunedì ha chiuso la sessione a 74,25 €/ton in netto aumento rispetto a settimana scorsa. Anche il prezzo UKA-DIC 21 in salita rispetto a settimana scorsa ha chiuso la sessione di ieri a 69,75£/ton (82,3 €/ton).
Le temperature fredde e la bassa produzione eolica inferiore alla media stagionale in tutta l’Europa continentale su settimana prossima supportano la domanda di emissioni. Con solo tre settimane di aste complete rimaste quest’anno, la prospettiva di una pausa dell’offerta dal 20 dicembre al 10 gennaio potrebbe iniziare a fornire un ulteriore slancio rialzista al mercato delle emissioni. Da segnalare la scadenza delle opzioni il 15 dicembre. Outlook bullish
POWER
La delivery di inizio settimana per la Francia a 301,12 €/MWh è stata molto deludente per il mercato che venerdì ha tradato sul Monday fino a 600 €/MWh e a seguire per Svizzera, Italia e Germania che hanno avuto una partenza alta ma sotto i close del venerdì. Sulla week in delivery il vento sopra media stagionale in Germania porterà un effetto calmieratore sui prezzi e aprirà gli spread tra questo paese e quelli limitrofi.
La front week potrebbe tornare molto fredda con temperature nuovamente in discesa e il fabbisogno sopra la media del periodo. Lato rinnovabili potrebbe esserci vento in tutto il centro ovest Europa ad eccezione proprio della Germania. Lo spot così forte si ripercuote sul mese front che stamattina in Italia ha aperto 17 €/MWh sopra al close di ieri. Il resto della curva segue in un contesto in cui anche la CO2 e il gas tornano a tradare sui massimi. Outlook: bullish.
GAS
Risolta la questione del pagamento a Gazprom da parte della Moldavia (restano le tensioni legate alle sanzioni americane) e prezzando negativamente le notizie sulla nuova variante Covid la settimana scorsa si era chiusa debolmente. Lunedì si riapre con le temperature rigide a sollecitare i mercati gas e power che in sessioni molto volatili mettono in mostra la debolezza a sopperire a piccoli rialzi del carico in questa prima parte dell’inverno.
Flussi russi stentano a salire (crescono anche i dubbi sui flussi di dicembre) e nonostante un rialzo delle forniture di LNG l’erogazione nei centri di stoccaggio inizia a essere importante per bilanciare le richieste della crescente domanda invernale. Questa mattina il mese di dicembre TTF scambia a 99 €/MWh (PSV-TTF dicembre +0,1 €/MWh) mentre il CAL22 TTF a 57 €/MWh (PSVTTF CAL22 +1,075 €/MWh). Outlook bullish