Panoramica mercati
Le oscillazioni sui mercati azionari si sono fatte consistenti dopo l’uscita di un indice dei prezzi al consumo americano al di sopra delle aspettative. Un aumento della volatilità e alcune sessioni negative non hanno allontanato troppo gli indici dai record storici, nonostante il rafforzamento EUR-USD fino a sotto quota 1.14, tradizionale indicatore di avversione al rischio. Maggiore chiarezza della capacità dei mercati di digerire aspettative sui tassi più alti verrà dalle prossime sessioni, in cui si testerà l’appetito per il rischio degli investitori a questi livelli di prezzo. Per quanto riguarda l’OIL, I prezzi del petrolio hanno oscillato senza una direzione particolare, in parte influenzata dal già menzionato rafforzamento della valuta statunitense. La minaccia di Biden di rilasciare le scorte strategiche USA non è risultata in nessuna azione concreta, mentre il mercato si interroga sull’outlook di domanda di inizio 2022, soprattutto in Europa dove si registra un forte aumento dei casi di covid-19 e parziali lockdown in Olanda e Austria, con conseguenti rischi per la domanda dei derivati del petrolio.
CO2
Il prezzo del contratto EUA-DIC 21 nella giornata di lunedì ha chiuso la sessione a 66,85 €/ton in netta salita rispetto a settimana scorsa. Anche il prezzo UKA-DIC 21 in salita rispetto a settimana scorsa ha chiuso la sessione di ieri a 59 £/ton (70 €/ton). I prezzi dell’EUA sono aumentati di 3,5 euro lunedì, probabilmente prendendo supporto dallo storico patto sul clima di Glasgow dal vertice sul clima COP26. Sabato i negoziatori mondiali sul clima si sono accordati sul patto per il clima di Glasgow. Uno degli obiettivi chiave è stato quello di ribadire l’obiettivo dei 2 gradi con l’ambizione di puntare a 1,5 spingendo i paesi che emettono più emissioni ad aumentare i propri sforzi di abbattimento. La dichiarazione finale invita tutti i paesi ad aggiornare i propri impegni il prossimo anno (a differenza della tempistica originale con il prossimo aggiornamento previsto per il 2025). Un obiettivo principale per il Regno Unito era quello di unire i leader mondiali dietro un appello per eliminare gradualmente il carbone. Ciò è stato annacquato da una “riduzione graduale” al punto 36 della dichiarazione di Glasgow. L’emendamento è stato fatto a causa della forte opposizione di India e Cina ed è stato accettato dagli Stati Uniti. Outlook: Bullish
Power
Il freddo comparso, dapprima sui run di breve periodo, poi confermato dal run a 45 giorni, sulla Francia in particolare, esteso poi anche al resto del centro Europa e all’Italia del nord, ha avuto la funzione di boost per i prezzi power nei principali mercati europei sulla front week. La week francese, in particolare, ha raggiunto il massimo di 300 €/MWh, avendo sostegno, non solo dalle temperature, ma anche dalla limitata supply lato rinnovabili e del nucleare oggetto di scioperi e potenziali revisioni al ribasso. Una Francia con prezzi sui massimi fa da sostegno anche ai prezzi Italia e in generale ha spinto soprattutto la parte più vicina della curva power. I CAL22 power, un pochino più a rilento, hanno ripreso il trend bullish che ha caratterizzato buona parte di questo anno, grazie non solo ai rialzi dello short medium term, ma anche alla forza ripresa da parte della CO2 e del gas dopo il breve periodo di ritraccio cui abbiamo assistito nel mese di ottobre. Apertura del CAL22 italiano attesa sopra ai 136 €/MWh. Outlook: bullish.
Gas
Movimenti alterni settimana scorsa per i prezzi gas su piccoli incrementi dei flussi russi e problemi sulla produzione norvegese, conditi dalle minacce di Lukashenko sul transito del gas russo in Bielorussia in risposta agli attacchi sulla questione migranti. Putin replica che tutti i contratti verranno onorati ma questa settimana Gazprom non prenota capacità di trasporto aggiuntiva sugli snodi strategici per le forniture europee di dicembre. Il regolatore tedesco BNetzA invita inizialmente Naftogaz (il TSO ucraino) a partecipare alla fase di certificazione del Nord Stream 2 e poi questa mattina ne sospende il processo per mancanza di conformità con le leggi nazionali sull’unbundling. Le temperature previste per fine mese sollecitano la domanda e conseguentemente i prezzi, sulla scia delle quotazioni power e carbon ci si rimette tecnicamente in un assetto bullish. Questa mattina il mese di novembre TTF scambia a 88,2 €/MWh (PSV-TTF dicembre -0,8 €/MWh) mentre il CAL22 TTF a 52,8 €/MWh (PSV-TTF CAL22 +0,9 €/MWh). Outlook bullish