Panoramica mercati
Gli indici americani si scrollano finalmente di dosso alcune paure e sembrano pronti a ritestare i massimi storici. Quattro sessioni positive in uscita da una fase di congestione stanno riportando l’appetito per il rischio tra gli investitori, come mostra anche l’inversione del trend sugli acquisti di dollari (EUR/USD 1.1650 dopo aver toccato 1.1550). Tutte le situazioni di preoccupazione non sono risolte, anzi si rafforza la possibilità di uno slowdown globale a causa di prezzi del petrolio sui massimi quinquennali, ma in questa fase la stagionalità che premia l’azionario in coda di anno sta prevalendo.
Oil
Nella settimana precedente non sono mancate le prese di posizione da parte dei maggiori paesi produttori e consumatori di petrolio, visto che il trend in rialzo del petrolio rimane intatto e i prezzi si attestano ai massimi da alcuni anni. L’Arabia Saudita e la Russia hanno attribuito i rialzi graduali dei prezzi ad una politica di gestione dell’offerta da parte dell’OPEC+ coordinata e precisa, in contrasto con i prezzi del gas. Gli Stati Uniti continuano a mettere pressione ai produttori di shale per aumentare la produzione interna e mitigare i rialzi, mentre i tentativi della Cina di calmierare i prezzi del carbone e del gas si sono rivelati inefficaci per ora. Come sottolineato anche da Putin, l’outlook di prezzi del petrolio intorno ai 100$ è sempre più realistico.
Gas
Le aste di capacità di ieri hanno ancora una volta evidenziato la volontà di Gazprom di non aumentare i flussi anche su Novembre per le forniture europee attraverso Ucraina e Polonia. Le parole di Putin non riescono a rassicurare le incertezze del mercato, dove solo una prematura partenza del Nord Stream 2 potrebbe riportare un po’di equilibrio. Intanto, il mercato sullo spot vede condizioni meteo fondamentalmente tranquille a generare un piccolo contango sulle consegne del Q4. Mercati asiatici e competizione gas-carbone per la produzione di energia elettrica in Europa si muovono altrettanto volatilmente senza lasciare forti segnali rispetto alle condizioni delle scorse settimane.
Questa mattina il mese di novembre TTF scambia a 91,5 €/MWh (PSV-TTF novembre -1,9 €/MWh) mentre il CAL22 TTF a 56 €/MWh (PSV-TTF CAL22 +0,95 €/MWh).
Outlook bullish
EUA
Il prezzo del contratto EUA-DIC 21 nella giornata di lunedì ha chiuso la sessione a 57,40 €/ton in netto calo rispetto a settimana scorsa. Da segnalare anche il prezzo del contratto UKA-DIC 21 in calo ha chiuso la sessione di ieri a 58,75 £/ton (68,73€/ton). La produzione di carbone e lignite in Germania questa settimana sarà in forte calo (meno domanda EUA) a causa dell’elevata produzione eolica prevista in particolare nella giornata di giovedi (circa 40 GW). Questa forte rottura a ribasso dei prezzi potrebbe essere un segnale di una ulteriore discesa dei prezzi EUA verso il livello di 56 €/ton (media a 100 giorni).
Outlook: Bearish
Power
Temperature leggermente sotto media in Italia per la prossima settimana; più mite per la zona centro-ovest europea. Come anticipato la settimana scorsa, viene confermata una produzione eolica sopra media sulla week 42 sia in Germania che in Francia, e potenzialmente anche sulla front week, mentre in Italia l’inizio della settimana ha visto un forte calo del vento. Le delivery del lunedì e del martedì sono state rispettivamente a 246,65 €/MWh e 250,54 €/MWh confermando una situazione ancora tesa per l’Italia soprattutto quando abbiamo scarsità di rinnovabili. La prossima settimana potrebbe confermarsi in linea con la week 42.
Per quanto riguarda il Cal Italiano la seduta di ieri ha visto un’apertura 1,25 €/MWh sotto il close di venerdì e la chiusura 0,25 €/MWh sotto l’open. La giornata odierna sembra lasciare intravedere una ripresa del trend al rialzo.
Outlook: sideways-bullish