Panoramica mercati
Con le borse chiuse ieri negli USA, l’attenzione si è spostata sull’Europa, dove l’andamento al ribasso degli indici azionari tedesco e britannico (rispettivamente -0,2% e -0,1%), è stato contrastato dal rialzo della Svezia (+0,3%). Il rialzo dei tassi d’interesse a lungo termine di venerdì è continuato anche ieri e in Germania i tassi d’interesse sulle scadenze più lunghe sono saliti un po’ più che su quelli a breve termine. Durante la notte e la mattina, i mercati azionari asiatici sono crollati, trainati principalmente dall’ulteriore debolezza della Cina (il Nikkei giapponese -0,1 e l’Hang Seng di Hong Kong -1,4). I futures puntano oggi a scendere sia in Europa che negli Stati Uniti. Il PMI Caixin (indice che fornisce una visione globale delle attività nel settore manifatturiero) privato per la Cina questa mattina mostra che il settore dei servizi sta perdendo ulteriore slancio, pesando sulla fiducia. La banca centrale australiana, RBA, come previsto, ha lasciato invariato il tasso di interesse di riferimento, ma indica anche che è previsto un ulteriore aumento se la situazione lo richiede. Nell’agenda geopolitica di ieri l’attenzione si è concentrata sull’incontro tra Erdogan e Putin per ripristinare l’accordo sul grano. Non è stato trasmesso alcun messaggio chiaro, ma la Turchia sembra ancora vedere un’opportunità per riavviare il processo. Allo stesso tempo, è diventato chiaro che Putin incontrerà il nordcoreano Kim Jung Un per garantire la consegna di armi.
Oil
Venerdì il prezzo del Brent si è avvicinato agli 89 dollari al barile, il livello più alto da novembre 2022. Questa mattina è ancora vicino agli 88,9 dollari al barile. Nel corso della settimana, il Brent è cresciuto di oltre 4 $ al barile, ovvero quasi del 5%. Il WTI è in rialzo di 5,7 $/b, ovvero più del 7%. È tuttavia sorprendente che il fattore dominante di questo aumento sia la prospettiva di ulteriori tagli alla produzione da parte dell’Arabia Saudita e della Russia in ottobre, cosa su cui non vi erano dubbi fin dall’inizio. Il mercato potrebbe essere più interessato a ciò che accadrà tra qualche mese, quando l’OPEC+ dovrà fare i conti con un previsto ritorno alla normalità della produzione da parte dei suoi membri e un aumento (autorizzato a inizio giugno) della produzione da parte degli Emirati Arabi Uniti Emirati. Tuttavia, è vero che i dati statunitensi pubblicati venerdì mantengono vive le speranze di un atterraggio morbido per l’economia statunitense e di una domanda più forte nel 2024. Gli ultimi dati sulle esportazioni dall’Arabia Saudita pubblicati da Bloomberg supportano senza sorprese l’ottimismo del mercato, mostrando un calo a 5,5 Mb/g in agosto rispetto al massimo annuo di 7,4 Mb/g in aprile e, in media, 7 Mb/g dalla fine del 2021 al giugno 2023.
Outlook: bullish
Gas
Le previsioni a 45 giorni uscite oggi ci presentano un Settembre che ha ancora voglia di estate, con temperature che si attestano quasi su tutt’Europa sopra la media. Un vento importante sulle giornate a venire non dovrebbe causare problemi all’attracco degli approvvigionamenti LNG. Preoccupano sicuramente le notizie di scioperi attuali e futuri che l’azienda Chevron sta affrontando in Australia, negli impianti di liquefazione di Gorgon e Wheatstone LNG. La produzione Norvegese sta concludendo in questi giorni le manutenzioni programmate di inizio settembre, rimandando però giornalmente, di 24 ore, la loro fine. Flussi nordafricani stabili. Gli stoccaggi decisamente pieni, anche rispetto agli anni precedenti, non destano per ora preoccupazioni. In conclusione, possiamo affermare che quello che stiamo vedendo è un mercato fortemente laterale e difficile da leggere, caratterizzato da una grande volatilità e un range di scambio stabile ma molto ampio. Nessuna direzione di prezzo decisa e dei trends che inseguono notizie giornaliere. Questa mattina il mese di ottobre TTF scambia a 36 €/MWh (PSV-TTF +0,55€/MWh) mentre il winter 23 TTF a 47,5 €/MWh (PSV-TTF 0,2 €/MWh).
Outlook: sideways
Power
Prosegue il trend dell’ultimo periodo, con le temperature costantemente sopra media per il resto di settembre e, ad oggi, sembrerebbe che questa situazione possa estendersi anche sui rimanenti mesi dell’anno, secondo l’ultimo outlook di lungo periodo. Su questa settimana oltre ai consumi sostenuti abbiamo un vento molto sotto media che dà sostegno ai prezzi power. Lunedì di questa settimana ha visto una partenza particolarmente forte per la Germania che proprio a causa del poco vento ha visto il settlement dell’ora 20 a 524,27€/MWh. Destano ancora preoccupazioni sulla fornitura a livello globale, le notizie relative agli scioperi dei due impianti di LNG australiani che mantengono ancora volatile il mercato gas. A queste si uniscono alcune problematiche a due treni su tre del campo di produzione texano di Freeport che pare non stiano prelevando gas già dal fine settimana. In linea generale la curva mantiene la lateralità estiva, questa settimana con qualche spinta più bearish. L’apertura di oggi sul CAL24 italiano potrebbe essere in calo rispetto alla chiusura di ieri.
Outlook: sideways – bearish
EUA
Il contratto EUA DEC23 ieri ha chiuso la sessione a 84,08 €/ton, in calo rispetto al close di venerdì a 85,64 €/ton. Questa settimana si terranno solo tre aste, quindi l’offerta settimanale è ancora al di sotto dei livelli normali. Il segnale proveniente dai mercati azionari è rialzista. I mercati europei hanno aperto la settimana con una nota positiva, sostenuti durante la notte dagli scambi nei mercati dell’Asia-Pacifico. Le ultime previsioni meteorologiche forniscono un segnale da neutro a rialzista con una produzione di energia eolica inferiore alla norma in europa centro orientale e una temperatura superiore alla norma che aumenta la domanda EUA. Gli ultimi dati sul Commitment of Traders pubblicati mercoledì scorso hanno mostrato che i fondi di investimento hanno aumentato le loro posizioni corte nette a 8,65 milioni di tonnellate, dai 6,5 milioni di tonnellate precedenti.
Outlook: bearish