Panoramica mercati
I segnali inaspettatamente forti di ieri per il settore dei servizi negli Stati Uniti (servizio ISM) a novembre hanno indotto il mercato a riprezzare ulteriori aumenti della Fed e quindi esercitare pressioni al ribasso sui mercati azionari statunitensi (S&P500 – 1,8%, Nasdaq -1,9%). Il mercato ora sconta di nuovo un picco per il tasso ufficiale della Fed appena sopra il 5% nel secondo trimestre del prossimo anno.
I rapidi aumenti dei tassi di interesse della Fed hanno intaccato maggiormente le parti sensibili agli interessi dell’economia, l’edilizia e la produzione, ma allo stesso tempo, il settore dei servizi, compresi i consumi privati. Il dollaro si è leggermente rafforzato dopo le statistiche e la coppia EUR/USD è ora scambiata appena sotto 1,05. I mercati azionari asiatici sono combattuti tra segnali deboli dagli Stati Uniti e l’allentamento delle restrizioni Covid in Cina, ma nel complesso mostrano numeri rossi. I futures del mercato azionario americano si aggirano intorno alla linea dello zero. L’Ucraina riporta ancora una volta interruzioni di corrente diffuse dopo nuovi attacchi missilistici dalla Russia e sembra aver effettuato diversi attacchi contro basi aeree in Russia nelle ultime 24 ore.
Oil
L’embargo dell’UE sul petrolio russo è iniziato ieri. Venerdì scorso i Paesi del G7 e dell’UE hanno concordato un livello massimo di prezzo per tutte le transazioni petrolifere russe: 60 dollari al barile. Al di sotto di questo livello, gli appaltatori potranno beneficiare dei servizi (assicurazione, spedizione) offerti dalle società prevalentemente europee. Al di sopra di questo livello, dovranno trovare soluzioni alternative, che sono a priori molto più rischiose.
Tale livello sarà rivisto ed eventualmente rivisto ogni due mesi e il livello di price-cap dovrà essere fissato almeno al 5% al di sotto del prezzo di mercato. È qui che le cose si complicano perché, ad esempio, negli ultimi giorni, secondo Argus, le spedizioni di petrolio russo verso l’Europa (Urali) venivano scambiate a 50 dollari al barile o anche meno, mentre le spedizioni in partenza dai porti del nord o dell’est della Russia (ESPO e Sokol) erano scambiati a circa 70 $/b. Domenica l’OPEC + ha scelto di non decidere nulla di nuovo e di rinnovare le sue quote di produzione per 2 mesi, salvo circostanze eccezionali che richiedono una reazione. Stamattina il brent di febbraio viene scambiato a 83 $/b.
Outlook: sideways
Gas
Le temperature fortemente sotto media nei prossimi giorni rappresentano un driver fondamentale molto rialzista per la domanda che dovrà essere compensata da importanti erogazioni dai centri di stoccaggio. I prezzi a termine delle forward non prendono però lo stesso spunto rialzista e rimangono intrappolati in un trading range laterale. In generale i prezzi del primo quarter del 2023 sono depressi rispetto a quelli della summer dove il mercato vede focalizzare il maggior rischio per gli approvvigionamenti.
La produzione norvegese e il sendout dei rigassificatori sono molto alti in questi giorni (nonostante qualche outage in Olanda a Gate e a Eemshaven), mentre i flussi dal nordafrica sono ridotti rispetto alle aspettative/potenzialità, probabilmente per effetto di qualche ottimizzazione dei contratti take or pay. Questa mattina il mese di gennaio TTF scambia a 135,00 €/MWh (PSV-TTF dicembre -4,00 €/MWh) mentre la summer23 TTF a 137,00 €/MWh (PSV-TTF Q123 -2,00 €/MWh).
Outlook: sideways
POWER
Si intensifica il freddo su questa settimana, tra l’altro poco ventosa. Dalla prossima, invece, tornerà a salire la produzione eolica. Elemento bearish per entrambe le weeks restano le precipitazioni intense, che dovrebbero rimanere abbondantemente sopra media stagionale. Sul fabbisogno di questa settimana, in Italia, pesa negativamente il ponte dell’Immacolata, che va ad erodere una buona fetta di carico. Relativamente al cap al prezzo del gas rimaniamo in attesa di ulteriori sviluppi. La prossima riunione dei Ministri dell’Energia si terrà, anche se ancora manca l’ufficialità, il prossimo 13 dicembre.
Il cal tedesco ha visto un rimbalzo importante nel corso della scorsa settimana tornando a tradare sopra i 400 €/MWh, anche se poi nel corso delle sedute successive, è nuovamente sceso di oltre 40 €/MWh. Al momento, tuttavia, riesce a rimanere un valido supporto la linea centrale delle bande di Bollinger. Il cal italiano è tornato a salire nelle ultime sessioni e ora trada sulla linea superiore delle bande di Bollinger, il freddo in arrivo e le aste annuali tra l’Italia e l’estero potrebbero conferire un po’ di spinta al rialzo. Outlook: bullish
CO2
Questa settimana sarà l’ultima settimana con il volume d’asta completo fino a dopo la pausa natalizia e saranno offerti in totale 12,5 milioni di assegni. Si tratta di 3,1 milioni in più rispetto alla settimana precedente, poiché l’asta polacca quindicinale si svolgerà mercoledì. La scorsa settimana le prime due aste si sono chiuse in linea con il mercato secondario, mentre le ultime due si sono chiuse con uno sconto relativamente ampio. L’ultima asta di quest’anno si svolgerà lunedì 19 dicembre e le aste riprenderanno il 9 gennaio.
La minore offerta in arrivo sul mercato sarà un fattore di supporto per il mercato delle emissioni. Il contratto EUA Dec-22 scadrà il 19 dicembre e l’opzione EUA Dec scadrà il 14 dicembre. Avvicinandosi alla scadenza, il rollover di fine anno e il riaggiustamento delle posizioni potrebbero iniettare alcune volatilità. È probabile che la situazione meteorologica in Europa rimanga un fattore trainante importante per i mercati dell’energia e del carbonio. Le ultime previsioni del tempo vedono temperature più fredde del normale per il prossimo periodo di due settimane.
Questo potrebbe dare altro supporto all’Eua. I dati Commitment of Traders di mercoledì scorso hanno mostrato che la settimana terminata il 25 novembre ha visto un aumento di 4,6 milioni di tonnellate su base settimanale delle posizioni lunghe nette dei fondi di investimento. Hanno ridotto le loro posizioni corte e aumentato le posizioni lunghe.
Outlook: bullish