Panoramica mercati
La propensione al rischio globale è stata alimentata ieri dopo che il governo del Regno Unito ha ritirato (piccole) parti del suo mini-budget che aveva scosso i mercati la scorsa settimana. Tutti i principali indici statunitensi sono aumentati di oltre il 2%; S&P 500 +2,6% e Nasdaq 2,3%. Un miglioramento del sentiment si sta diffondendo questa mattina anche negli scambi in Asia, dove il Nikkei giapponese è aumentato del 2,4%. Anche il mercato dei tassi di interesse è stato influenzato da tassi di interesse a lungo termine più bassi. I rendimenti decennali italiani e francesi hanno perso ieri rispettivamente 30 e 20 punti base.
Il rendimento degli Stati Uniti a 10 anni è ora al 3,65%, in calo di 15 punti base ieri ma di 45 punti base in più rispetto a un mese fa. L’equivalente britannico, invece, è 100 punti di interesse in più rispetto a un mese fa al 3,93%. I rapporti mattutini anticipano la notizia che la Corea del Nord ha lanciato un missile balistico sul Giappone per la prima volta in cinque anni e che i residenti sono stati esortati a cercare riparo mentre i servizi ferroviari sono stati sospesi. Nelle elezioni in Brasile secondo il 99,9% dei voti elettronici scrutinati, Luiz Ignacio Lula da Silva ha ottenuto il 48,4% delle preferenze degli elettori, Jair Bolsonaro il 43,2%. Si andrà quindi al ballottaggio del 30 ottobre.
Oil
Il prezzo del Brent è scambiato stamattina a 89,28 $/b, prezzo che è salito di 3,5 $ rispetto ai prezzi di venerdì. In seguito alle voci di un forte taglio delle quote di produzione da parte dell’OPEC+ si parla di 1 milione di barili. Il gruppo si incontrerà il 5 ottobre a Vienna – di persona per la prima volta da marzo 2020 – in un contesto di calo dei prezzi del petrolio e mesi di grave volatilità del mercato che hanno spinto il principale produttore OPEC+, l’Arabia Saudita, ad affermare che il gruppo potrebbe tagliare la produzione. JPMorgan Brent Goldman Sachs prevede che il Brent raggiungerà i 125 dollari all’inizio del 2023.
Morgan Stanley e UBS hanno rivisto al ribasso le loro aspettative, ma i loro obiettivi per il quarto trimestre del Brent rimangono rispettivamente a 95 e 110 dollari. Negli Stati Uniti, la Strategic Petroleum Reserve è al livello più basso degli ultimi decenni, il che preoccupa la Casa Bianca. Al momento, sembra che i rilasci siano destinati a diminuire in autunno, con consegne finali potenzialmente ridotte o addirittura annullate.
GAS
Stoccaggi pieni (orma il 90 % traguardato), temperature miti, forniture norvegesi e di LNG continuano a determinare affondi sul mercato a pronti trascinando i prezzi delle quotazioni forward a ribasso in un sentiment generalmente ribassista. La vera sorpresa dell’inizio di questo nuovo anno termico è data dalle mancate consegne di gas russo in Italia per effetto di alcune complicazioni di Gazprom nella gestione del trasporto in Austria. Il sabotaggio del Nord Stream non sembra alimentare grosse preoccupazioni e le fumose decisioni della Commissione Europea per gestire la crisi energetica iniettano fiducia nel mercato (a ribasso). Questa mattina il mese di novembre TTF scambia a 162,00 €/MWh (PSV-TTF novembre -5,00 €/MWh) mentre il Q1-2023 TTF a 172,00 €/MWh (PSV-TTF Q123 -2,00 €/MWh). Outlook: bearish
EUA
Il prezzo del contratto EUA-DIC 22 ha chiuso a 65,76 €/ton nella giornata di ieri in linea con il close di venerdì a 66,13 €/ton. Questa settimana i volumi dell’asta EUA saranno inferiori di 3,1 Mt rispetto al volume della settimana precedente a causa della mancanza di aste polacche mercoledì. Ciò porterà sul mercato un totale di 9,4 Mt di EUA. I dati di Commitment of Traders di mercoledì scorso hanno mostrato un ulteriore calo delle posizioni EUA dei fondi di investimento. Le loro posizioni corte nette sono aumentate di 1,5 Mt il 28 settembre. Si tratta di un cambiamento significativo rispetto alle posizioni lunghe nette continue detenute dai finanziari nel corso di quest’anno. Ci potrebbe essere il rischio che una maggiore offerta colpisca il mercato a breve termine.
I segnali provenienti dai mercati finanziari più ampi sono piuttosto deboli poiché gli investitori rimangono preoccupati per la recessione, l’aumento dell’inflazione e le crescenti tensioni geopolitiche. Dati recenti hanno mostrato che l’attività manifatturiera nella zona euro è ulteriormente diminuita a settembre. Data la più stretta correlazione della scorsa settimana tra EUA e azioni europee, potremmo avere una certa pressione al ribasso da parte dei mercati finanziari sui prezzi delle emissioni. La commissione per l’ambiente del Parlamento europeo (Envi) ha sostenuto la vendita di quote di anidride carbonica prima del previsto per raccogliere fondi per investimenti energetici urgenti in una votazione provvisoria alla fine di lunedì. Il comitato ha raccomandato che gli EUA che saranno venduti dal 1 gennaio 2027 al 31 dicembre 2030 siano invece messi all’asta nei prossimi anni, fino a quando i loro ricavi non hanno raggiunto i 20 miliardi di EUR. Outlook: sideways
POWER
Inizio di ottobre e di settimana relativamente tranquilli, con le temperature che tornano decisamente miti e sopra media stagionale. Il sostegno ai prezzi è dato dalla quasi assenza di vento in Italia, in opposizione a quanto avviene in Germania dove torniamo a vedere picchi di eolico sopra i 30.000 MW. Le precipitazioni sono scarse nel breve periodo ma dovrebbero essere in media sulla prossima settimana. La riunione dei Ministri dell’energia, lo scorso 30 settembre, sostanzialmente lascia il tempo che trova, ed il price cap al gas subisce un’altra fumata nera. Ad opporsi sono soprattutto i paesi come Polonia, Danimarca e Germania.
Vengono confermati invece i seguenti 3 punti per contrastare la crisi energetica: taglio dei consumi per il 5% nelle ore di picco; contributo di solidarietà da parte delle società attive nel fossile con tassazione al 33% dei profitti che superino del 20% la media degli ultimi 4 anni ed infine il cap per gli impianti inframarginali fissato a 180 €/MWh. Per il cap al prezzo del gas si studia un sistema a «forchetta» con un minimo e massimo di prezzo all’interno del quale il valore del gas possa oscillare. La prossima riunione importante sarà quella di Praga nei giorni 11-12 ottobre. Il CAL23 tedesco trada sulla banda inferiore di Bollinger e punta verso il prossimo supporto dato dalla media mobile a 100 periodi in zona 393,16 €/MWh. Il CAL23 italiano tenta il ritraccio fino al livello di inizio settembre a 360 €/MWh. Outlook: bearish