Panoramica mercati
Dopo il secondo turno delle elezioni parlamentari francesi di domenica, il partito del presidente Macron ha ottenuto circa 245 seggi nell’assemblea, meno dei 289 necessari per una maggioranza assoluta. L’alleanza verde sinistra di Jean-Luc Mélenchon ha ottenuto circa 150 seggi, il partito di Marine Le Pen circa 90 posti, più di 10 volte l’ultima volta; e il partito dei Repubblicani ottiene circa 80 seggi. Il presidente senza la propria maggioranza dovrà fare una alleanza politica probabilmente con il partito repubblicano. Wall Street ieri era chiusa, dopo la settimana peggiore dal 2020 per l’indice S&P 500, sulla scia della paura dell’arrivo di una recessione negli Stati Uniti. I timori scontati da Wall Street sono stati scatenati dalla mossa della Fed di Jerome Powell che, nella sua lotta all’inflazione Usa, ha alzato i tassi sui fed funds di 75 punti base, lanciando la stretta monetaria più sostenuta dal 1994. Lo S&P ha chiuso in calo su base settimanale del 5,8%, il Dow Jones ha perso il 4,8%, scendendo sotto la soglia dei 30.000 punti per la prima volta dal gennaio del 2021.
Oil
Il prezzo del Brent oggi scambia a 115$/b in forte calo rispetto ai massimi di 122$/b di settimana scorsa. Il sell-off che c’è stato venerdi non è stato guidato da un nuovo evento, ma è piuttosto il risultato del degrado delle prospettive economiche causato dalla decisione della Fed (seguita dalla Banca d’Inghilterra e dalla Banca nazionale svizzera) di aumentare fortemente i tassi per domare l’inflazione rallentando l’attività economica. Un altro fattore è stato il rafforzamento del dollaro USA, che è al livello più alto dal 2002, spingendo verso il basso il petrolio. Dai rapporti settimanali l’open interest sul NYMEX WTI è al livello più basso da sei anni, a dimostrazione del fatto che gli investitori si stanno allontanando da asset rischiosi (come il petrolio) per investire in prodotti più sicuri. Outlook: Sideways
Gas
La Russia riduce i flussi verso l’Europa. Ciò non impatta solo sul Nord Stream ma anche sull’Italia dove Eni denuncia un continuo taglio delle forniture richieste. La domanda gas per la produzione di energia elettrica e la riduzione della supply determinano un lieve calo nelle iniezioni nei centri di stoccaggio. Soffre maggiormente l’Italia che presenta una situazione in giacenza molto più preoccupante dei più organizzati mercati europei. Questa settimana attese nuove misure dal Ministero per la transizione Ecologica per combattere la crisi energetica in corso, in parallelo si lavora con la Commissione Europea su ulteriori azioni da intraprendere e l’ipotesi di un tetto al pezzo del gas diventa sempre più concreta. Continua l’afflusso di navi LNG seppur in lieve flessione rispetto le precedenti settimane. Questa mattina il mese di luglio TTF scambia a 127,00 €/MWh (PSV-TTF luglio +2,35 €/MWh) mentre il WIN22 TTF a 120,0 €/MWh (PSV-TTF WIN22 +2,6 €/MWh). Outlook bullish
EUA
Il 22 giugno il Parlamento dovrebbe votare nuovamente sul fascicolo ETS. Questo è il seguito del voto fallito dell’8 giugno, quando alcuni partiti consideravano gli emendamenti troppo ambiziosi e altri partecipanti li consideravano non abbastanza ambiziosi. Si prevede che la votazione passerà in quanto è stato annunciato che è stato trovato un compromesso. L’elemento chiave del nuovo accordo è una sequenza temporale 2027-2032 per il passaggio dall’assegnazione gratuita al Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM). La data di fine è la stessa dell’emendamento 253 S&D/Renew che era stato precedentemente bloccato dal PPE, ma l’inizio è posticipato dal 2026 al 2027. Ciò darà all’industria un altro anno di piena assegnazione gratuita, un fatto che dovrebbe rendere l’emendamento più appetibile per molti membri del PPE. Sebbene sia stato trovato un ampio compromesso ed è molto probabile che i fascicoli vengano votati mercoledì, un risultato positivo potrebbe comunque dare supporto al prezzo del EUA. Un altro sostegno ai prezzi per questa settimana potrebbe venire anche dalla notizia secondo cui la Germania prevede di accendere più centrali a carbone per ridurre il consumo di gas in una serie di nuove misure dichiarate domenica. Nella giornata di lunedì il prodotto EUA DIC-22 ha chiuso la sessione a 84,01 €/ton, in rialzo rispetto alla chiusura di venerdì scorso a 82,10 €/ton. Outlook: bullish
Power
Meteo ancora bullish sul breve, ma anche sulla prossima settimana. Oltre alle temperature fortemente sopra media la situazione diventa ancora più critica in assenza di vento e in carenza di acqua. Sono in previsione precipitazioni sulla settimana in delivery ma non di entità tale da riportare l’idro disponibile sui livelli medi stagionali. La siccità sta causando problemi non solo per la produzione di energia elettrica da fonte idro, ma anche per gli impianti a gas che utilizzano l’acqua come liquido di raffreddamento e, che, in assenza di essa, sono costretti a una fermata forzata. I prezzi del gas inoltre spingono al rialzo i costi di produzione per gli impianti, portando di conseguenza i prezzi power nuovamente a salire. Non escludiamo livelli intorno ai 400 €/MWh su qualche giornata di questo fine giugno. Il CAL23 tedesco dopo qualche sessione di ritraccio di settimana scorsa, ha toccato, lo scorso giovedì, un nuovo massimo a 252 €/MWh riprendendo il trend bullish ben impostato di qualche settimana fa. Il CAL23 italiano ha formato un nuovo massimo, sempre giovedì scorso, a 241,25 €/MWh e l’apertura odierna potrebbe essere in gap up, rispetto al close di ieri, intorno ai 228-230 €/MWh. Outlook: bullish.