Panoramica mercati
La giornata clou di questa settimana per i mercati sarà quella di mercoledì 11 maggio, quando usciranno i dati sull’inflazione Usa di aprile, quelli sull’inflazione in Cina e parlerà Christine Lagarde davanti al Parlamento europeo fornendo indicazioni importanti sul tema del rialzo dei tassi. Mercoledì escono i dati sull’inflazione Usa, che a marzo ha toccato i massimi dal 1981 raggiungendo l’8,5% annuo e l’1,2% rispetto al mese precedente. Ad aprile si prevede una discesa all’8,1%. Se questa stima dovesse essere confermata sarebbe una boccata d’ossigeno per l’economia americana. L’atteso discorso di Putin durante le celebrazioni della Giornata della Vittoria sulla Germania nella Seconda guerra mondiale è scivolato via senza colpi di scena, alla fine non c’è stata nessuna dichiarazione di guerra totale come alcuni analisti avevano previsto.
I mercati azionari statunitensi sono crollati e l’S&P 500 è sceso ieri al livello più basso da oltre un anno sulla scia dei timori di inflazione, tassi in rapido aumento e preoccupazioni per la recessione. Il prezzo del Brent stamattina sta scambiando a 105 $/BBL. Il crollo è avvenuto principalmente nella giornata di lunedì passando da 113 $/BBL a 104 /BBL principalmente per via dei timori sulle previsioni della domanda tra nuovi lockdown in Cina e tensioni in Europa. I mercati finanziari riflettono i timori che le sanzioni sulle importazioni di petrolio russo possano creare un’emergenza economica in alcuni paesi europei. La scorsa settimana la Commissione Europea ha proposto un embargo a più fasi sul petrolio russo. Questo ha causato un aumento dei prezzi Brent e WTI. Tuttavia, la proposta ha bisogno del voto unanime dei paesi membri dell’UE per essere approvata questa settimana. Un blocco delle forniture in Germania potrebbe innescare una recessione. Questo potrebbe costare mezzo milione di posti di lavoro, secondo alcune proiezioni economiche rilasciate stamane. Le importazioni di greggio in Cina per i primi quattro mesi del 2022 sono scese del 4,8% rispetto allo scorso anno. Tuttavia, le importazioni di aprile sono salite di quasi il 7%. Inoltre, gli indici di Wall Street sono crollati lunedì in quanto il dollaro ha toccato il massimo di due decenni. Questo ha reso il petrolio più costoso per i titolari di altre valute.
Outlook Sideways.
GAS
Il gas europeo vede una forte pressione ribassista, alimentata dall’oversupply dei mercati spot con dinamiche fortemente congestionanti in UK ed estese ai paesi con maggior apporto di gas via nave. La domanda scarica e la pressante iniezione nei centri di stoccaggio non riescono comunque a smaltire la rosea offerta di gas norvegese, russo e LNG. I prezzi rimangono supportati per i rischi connessi al pagamento in rubli (previsto per il 20 di maggio) e per le correlate commodity energetiche che faticano a seguire il movimento bearish di breve del gas naturale. Questa mattina il mese di giugno TTF scambia a 91,50 €/MWh (PSV-TTF giugno 0,70 €/MWh) mentre il WIN22 TTF a 90,00 €/MWh (PSV-TTF WIN22 +5,50 €/MWh).
Outlook sideways.
CO2
Il prezzo del contratto EUA-DIC 22 nella giornata di lunedì ha chiuso la sessione a 86,88 €/ton in leggero calo rispetto al picco di prezzo di 92,45 toccato venerdì. Anche il prezzo UKA-DIC 22 stabile ha chiuso la sessione di ieri a 87,25 £/ton (102 €/ton). Questa settimana 12,1 milioni di EUA saranno offerti alle aste governative. Si tratta di 2,7 milioni in più rispetto alla scorsa settimana a causa dell’asta quindicinale polacca che si terrà mercoledì. Tutte le aste della settimana scorsa hanno visto un forte rapporto bid-to-cover, supportando cosi la salita dell’EUA. I dati più recenti di Commitment of Traders per la settimana terminata il 29 aprile, pubblicati il 4 maggio, mostrano che i fondi di investimento hanno aumentato la loro posizione netta dell’8,6% rispetto alla settimana precedente, da 18827 Mt a 20450 Mt. Stiamo assistendo a un costante ritorno degli operatori finanziari, dopo che l’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio li ha spinti a fuggire dal mercato. Detto questo, le posizioni lunghe nette dei fondi di investimento rimangono notevolmente al di sotto del livello prebellico, quando la loro posizione lunga netta settimanale
POWER
Il mese di maggio al momento conferma temperature quasi estive, vento e idro sotto media stagionale, un mix di condizioni che non possono che sostenere i prezzi dell’energia sui mercati spot. La settimana appena cominciata vede solo un po’ più di vento in Germania, contribuendo ad allargare gli spread con gli altri paesi. La curva power resta sostenuta, più che per tutte le altre commodities. L’incertezza in cui riversano i mercati non riesce a tranquillizzare i prezzi sul lungo periodo, il timore di interruzioni di gas russo per mancato pagamento in rubli genera ulteriore incertezza. Il CAL 23 italiano ha raggiunto un nuovo massimo a 227 €/MWh lo scorso giovedì, mentre quello tedesco lo ha addirittura superato raggiungendo i 229 €/MWh, invertendo lo spread. In questa inversione possiamo vedere non solo l’eventuale difficoltà della Germania, anche superiore a quella in cui riverserebbe l’Italia, nell’affrontare il prossimo inverno in assenza di gas russo, ma anche la scarsa liquidità del mercato italiano. L’apertura odierna potrebbe rallentare momentaneamente il trend principale in atto.
Outlook: sideways-bulllish.